Deandreis: «Nelle rotte regionali l’Italia è leader»

«Mentre la globalizzazione subisce forti scossoni, ma resiste _ dice Massimo Deandreis, direttore generale di Srm, centro studi che fa capo al gruppo Intesa Sanpaolo _ si fa spazio quella che definiamo “regionalizzazione”, cioè, l’intensificarsi di scambi commerciali in un ambito meno esteso, parliamo di corto e medio raggio. Nelle rotte regionali l’Italia è leader assoluto. E in Italia lo è il Mezzogiorno, al centro di un network sempre più ampio: pensiamo alle nuove rotte tra porti italiani e Turchia, Egitto, tra Bari e l’Albania. Qui c’è mercato, anche in seguito al reshoring che ha interessato questi Paesi vicini all’Europa, e le nostre compagnie lo presidiano con tempestività ed efficienza. Si tratta di traffici Ro-Ro per i quali anche i nostri porti sono ben attrezzati». E aggiunge: «Il Sud d’Italia ha di più: ha le compagnie di navigazione. Le più importanti al mondo che hanno origini meridionali e che conservano i centri decisionali nel Mezzogiorno». Deandreis discuterà di porti e traffici del Mezzogiorno anche in occasione del Forum The European House – Ambrosetti “Verso Sud”, in programma il 16 e 17 maggio a Sorrento.

La competitività del sistema italiano va difesa, anzi, conquistata continuamente. Non resta quindi che continuare a investire sui porti perché possano continuare ad attrarre investimenti e traffici. Con l’utilizzo sempre più frequente di navi alimentate con carburanti alternativi c’è bisogno di porti attrezzati con stazioni di rifornimento adeguate, se le navi Ro-Ro in circolazione sono diventate più grandi in media del 20% anche le banchine devono crescere adeguatamente; i servizi devono andare verso la semplificazione poiché la rapidità di imbarco e sbarco è un rilevante fattore di competitività.

Fondi Pnrr: utilizzati per i porti, non per le flotte green

Positivo, quantomeno per impegno dei fondi, è il bilancio, alla fine del 2024, degli investimenti previsti dal Pnrr per il potenziamento e miglioramento delle infrastrutture portuali, come si evince dall’ultimo report della Corte dei Conti sul Pnrr. Per quanto riguarda il programma di “Elettrificazione delle banchine (Cold Ironing)”, in capo ad Autorità di sistema portuale e Regioni, il documento spiega che “Le risorse relative al quadriennio 2021-2024 (pari a 440 milioni) sono state impegnate per 438,85 milioni (99,74%). Risultati altrettanto soddisfacenti sul fronte dello “Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici”, (in pratica la fortificazione delle banchine che era necessaria per difenderle da innalzamento del livello del mare e cambiamento climatico) per i quali nel 2021 erano stati stanziati 1,5 miliardi. Al riguardo, riportano i magistrati contabili, “gli stanziamenti relativi al quadriennio 2021-2024 ammontano a 1,2 miliardi, dei quali è stato impegnato il 99,96%.

Bilancio negativo, invece, dei fondi destinati alle flotte green. Degli 800 milioni di euro inizialmente stanziati, verrà impiegato, salvo sorprese, il 13,5%: le risorse finora effettivamente erogate sono state poco più di 43,6 milioni. «Il bando di gara_ spiega Alessandro Panaro di SRM _ prevedeva l’ammodernamento della flotta, cosa molto positiva. Ma gli incentivi erano destinati esclusivamente a navi costruite in cantieri italiani e che avrebbero toccato in modo sistematico porti italiani: due requisiti non proprio in linea con le esigenze dell’armamento che quindi ha fruito limitatamente degli incentivi».

Altri importanti investimenti saranno realizzati nei porti di Augusta in Sicilia e di Taranto in Puglia. «L’Italia _ aggiunge Panaro _ accelera sullo sviluppo dell’eolico offshore, puntando sui porti di Augusta e Taranto come hub energetici strategici per le nuove piattaforme galleggianti. Una bozza di Decreto interministeriale definisce le aree idonee e le opere infrastrutturali necessarie. Il provvedimento si inserisce negli obiettivi green del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, con importanti ricadute energetiche e occupazionali; il Sud quindi diventa protagonista dello sviluppo del settore eolico in ambito portuale».

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