Un immobiliarista è per sempre, anche se diventa presidente degli Stati Uniti. L’unica cosa che Donald Trump riesce a vedere per Gaza è il suo potenziale come resort di lusso. Nel suo ultimo colloquio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu il 7 aprile scorso, Trump ha usato parole come «immobili incredibili» e «proprietà con vista sull’oceano», che Israele avrebbe dato ai palestinesi in cambio della pace. «Com’è andata a finire? Non bene», commenta lo stesso Trump, ignorando ancora una volta gli eventi storici che hanno portato alla divisione dei territori tra Israele e palestinesi.

Come quando il 26 febbraio 2025 ha condiviso un video creato con l’Intelligenza artificiale in cui si immaginava una Gaza rinata sotto la sua stella: una statua d’oro di Trump, alberghi e casinò sul mare, le tesla di Elon Musk sulle strade della Striscia e, infine, una danzatrice del ventre che si esibisce davanti a lui.

Il surreale video di Trump con l’IA sul futuro di Gaza

In tutto questo, la popolazione della Striscia di Gaza sarebbe «libera di scegliere di andare dove vuole», ha sostenuto Netanyahu, elogiando il piano «audace» di Trump. Alcuni paesi proposti dal premier israeliano per il dislocamento dei palestinesi sarebbero l’Ucraina e la Siria.

La prima è prostrata da tre anni di guerra con la Russia, in attesa di una tregua promessa dal presidente americano che però non arriva. La seconda è ora governata dai ribelli islamisti del gruppo Hayat Tahir al-Sham, sotto il comando di Abu Mohammed al-Jolani, dopo che a dicembre il dittatore siriano Bashar al-Assad è fuggito a Mosca, mentre i ribelli si stavano avvicinando alla capitale. «Gaza è l’unico posto dove (i palestinesi) si sono rinchiusi, non siamo stati noi», ha sostenuto il premier israeliano.

A margine dell’incontro, Netanyahu ha rilasciato un’altra dichiarazione: «Abbiamo parlato della visione di Trump, perché noi siamo attualmente in contatto con Paesi che stanno parlando della possibilità di accogliere un gran numero di Palestinesi di Gaza, questo è molto importante perché alla fine questo è ciò che deve succedere».

Condividere.
Exit mobile version