In ritardo i nuovi incentivi per sostenere l’autoimpiego, «Centro Nord Italia» e «Resto al Sud 2.0», previsti dal decreto Coesione. A distanza di oltre quattro mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge di conversione del Dl 60, in vigore dal 7 luglio, le agevolazioni non sono ancora operative. A essere in ritardo sono i decreti interministeriali con i quali i dicasteri interessati (Lavoro, Affari europei, Economia) devono definire i termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative incentivate.
Come si ricorderà, è stato il decreto Coesione (Dl 60/2024), lo scorso maggio, a ridisegnare (e moltiplicare) le agevolazioni sul lavoro in funzione di determinati soggetti considerati più in difficoltà, o distanti dall’occupazione.
In particolare, all’articolo 16, è stato previsto un doppio intervento per promuovere l’inclusione attiva e l’inserimento al lavoro a sostegno dell’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali. La prima misura si chiama «Autoimpiego nelle regioni del Centro e del Nord Italia». Beneficiari sono giovani under 35, in condizioni di marginalità e difficoltà, oppure inoccupati, inattivi, disoccupati o senza lavoro destinatari delle misure del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori). Sono previsti finanziamenti per servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare, tutoraggio per l’incremento delle competenze, e veri e propri incentivi sotto forma di voucher.
In quest’ultimo caso, con «Autoimpiego Centro Nord Italia», si può ottenere un importo massimo fino a 30mila euro per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio dell’attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali, in forma individuale o collettiva. Si sale a 40mila euro se si acquistano beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o beni che assicurano la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico. In alternativa si può ottenere un aiuto in regime de minimis per programmi di spese sotto i 120mila, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% dell’investimento. Se i programmi di spesa sono oltre 120mila e fino a 200mila il contributo a fondo perduto è del 60%.
Per rendere operativa la misura, in base all’articolo 17, comma 6, occorre l’emanazione di un decreto del ministero del Lavoro, di concerto con i dicasteri per gli Affari europei e l’Economia, da emanarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore del decreto. Il provvedimento attuativo è però ancora chiuso nei cassetti. Martedì il ministro del Lavoro, Marina Calderone, al Cnel, ha detto che il decreto su «Autoimpiego Centro Nord Italia» sarà pubblicato a breve: «è un intervento che mi sta particolarmente a cuore, e che racchiude tra i suoi obiettivi il favorire quel passaggio generazionale di cui il settore del lavoro professionale ha bisogno». L’attesa è tanta, come attestano i numerosi messaggi con richieste di chiarimento giunti da settimane al nostro giornale.