Vale un aumento medio a regime di 198 euro al mese, di cui circa 173 euro per lo stipendio e le indennità fisse e i restanti per il trattamento accessorio, il nuovo accordo di lavoro 2022-2024 per i 430mila lavoratori del comparto sicurezza e difesa che sarà siglato oggi al dipartimento della Funzione pubblica tra i ministri Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), Matteo Piantedosi (Interno), Guido Crosetto (Difesa), Giancarlo Giorgetti (Economia) e Carlo Nordio (Giustizia) e le rappresentanze sindacali, presenti i vertici delle Forze armate, dei Carabinieri e della Guardia di finanza.

Il primo accordo firmato dai sindacati militari

La trattativa, annunciata a marzo dalla premier Giorgia Meloni e partita lo scorso aprile, si è rivelata più complessa del previsto. Anche perché ha visto per la prima volta sedute al tavolo, accanto ai sindacati delle forze di polizia a ordinamento civile, le nuove associazioni professionali a carattere sindacale tra militari che hanno preso il posto dei Cocer in attuazione della legge 46/2022. Sul piatto c’erano circa 1,5 miliardi stanziati dalla legge di bilancio per il 2024.

Aumenti di circa 100 euro netti per le qualifiche di base

C’è anche un’altra “prima volta”: gli incrementi sulla parte fondamentale permetteranno un aumento di circa 100 euro netti per la qualifica iniziale di ogni corpo e forza (come agenti o graduati), un valore che cresce per ogni qualifica superiore. Per quest’anno l’aumento è del 5,89%, per il 2025 arriva al 6,11%, per il 2026 è del 6,15 per cento.

Indennità vecchie e nuove

Tra le novità sul piano normativo c’è l’estensione delle indennità per alcune attività: dal settore cyber alle operazioni subacquee, dagli equipaggi fissi di volo alle ispezioni tributarie. Debuttano anche nuove indennità, come quelle destinate ai conduttori cinofili, alle unità operative di primo intervento, al personale negoziatore e di presidio territoriale. Per le Forze armate si introduce l’indennità notturna per attività addestrativa e operativa (per la Marina) e quella per servizi armati e no (anche per Esercito e Aeronautica), aumenta il compenso forfetario di guardia e vengono riconosciute nuove indennità operative, ad esempio per i manutentori di aeromobili, gli artificieri di reparto e il personale dedicato al supporto tecnico alle operazioni speciali. Quelle esistenti, dalla marcia al soccorso marittimo, vengono rivalutate.

Rafforzati i congedi parentali

Nell’ambito del welfare sociale, l’accordo allarga le ipotesi di licenza e congedo sociale e rafforza la tutela della genitorialità e i congedi parentali. Per lo straordinario dei corpi militari arrivano disposizioni più favorevoli. Dopo la firma, sarà il Consiglio dei ministri a dover approvare i nuovi accordi di lavoro, che poi andranno alla Corte dei conti per la registrazione e infine saranno recepiti in un decreto del presidente della Repubblica da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale.

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