Si è spento a Milano Gian Germano Giuliani, l’industriale per anni a capo della casa dell’amaro “medicinale” Giuliani. Gian Germano, classe 1937, ha avuto un ruolo chiave nella trasformazione di quell’Antica Farmacia del Lazzaretto rilevata nel lontano 1889 dal nonno farmacista e chimico Germano Giuliani nel cuore di Milano, in un vero e proprio gruppo industriale sempre più strutturato e diversificato.

Personaggio vulcanico e grande tifoso dell’Inter, Gian Germano, Pippo per gli amici, ha guidato il gruppo farmaceutico a partire dagli anni Cinquanta, un momento che ha rappresentato per la Giuliani una importante svolta industriale e dimensionale. Fu proprio sotto la sua guida che l’azienda ampliò infatti la linea dei prodotti, grazie per esempio al lancio di Calcio Giuliani (ricostituente vitaminico), Blastoidina (ricostituente), Drogar (antiulcera) e Salisulf (antinfiammatorio intestinale). E per supportare la crescita vennero realizzate le prime campagne pubblicitarie: con l’avvento della televisione, l’Amaro Medicinale Giuliani, ormai divenuto prodotto da banco, fu tra i primi protagonisti del mitico Carosello con lo slogan “Il Digestivo che in più attiva il fegato”, che lo avrebbe accompagnato per molti anni.

Nel 1960 comparvero anche le affissioni e negli anni successivi il digestivo milanese si affermò come il prodotto più venduto del mercato farmaceutico italiano. Alla nascita della divisione Pharma, nel 1976, seguì il lancio di ulteriori nuovi prodotti di successo anche sui mercati esteri: tra questi Bioscalin, primo integratore alimentare specificamente formulato per il benessere dei capelli.

Oggi il gruppo Giuliani ha 130 anni di storia alle spalle, vanta un fatturato che nel 2024 ha raggiunto quasi 170 milioni ed è nelle mani dei due figli di Gian Germano: Germano e Giammaria Giuliani, entrambi cittadini svizzeri, che hanno scelto di affidare la gestione dell’azienda a manager esterni tra cui Paolo Scaroni, presidente di Enel e del Milan. I due rappresentanti della dinastia hanno puntato sia sulla crescita del gruppo farmaceutico per linee esterne sia sulla diversificazione spaziando dai mercati azionari all’immobiliare, dal venture capital al private equity fino al lusso.

Nel 1996 hanno poi investito nel fondo britannico Royalty Pharma, specializzato nei diritti sui farmaci: dopo aver debuttato sui mercati azionari americani nel 2020, oggi il gruppo capitalizza circa 20 miliardi e i fratelli Giuliani detengono una quota di circa il 10%. «Papà ci ha insegnato la disciplina, saper cogliere le opportunità e, soprattutto, a non mollare mai», hanno ricordato i figli Germano e Giammaria Giuliani.

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