Secondo l’Istat, che ha pubblicato oggi il rapporto ‘I giovani nelle città metropolitane: la fragilità dei percorsi educativi nei contesti urbani’, la percentuale di studenti delle scuole secondarie di secondo grado con competenze insufficienti ha raggiunto il 49,3% degli studenti per le competenze alfabetiche e il 50% per quelle numeriche.
Secondo l’ultimo rapporto Istat, ‘I giovani nelle città metropolitane: la fragilità dei percorsi educativi nei contesti urbani’, pubblicato oggi, nelle città metropolitane, nel 2022, i giovani di 15-24 anni che non studiano e non partecipano al mercato del lavoro sono 190mila e 900, il 9% della popolazione residente della stessa fascia d’età, valore di poco superiore alla media italiana.
L’Istat rileva che l’Italia da questo punto di vista è spaccata in due. Nelle città metropolitane del Mezzogiorno il peso di questo segmento di giovani più vulnerabili, che non studiano e non hanno un’occupazione, raggiunge quote a due cifre nettamente superiori alla media, ad eccezione di Cagliari (8,8%) e Bari (9,2%). E dati ancora più preoccupanti riguardano le città metropolitane di Palermo e Napoli dove circa 14 giovani su 100 sono fuori dal sistema di istruzione e formazione e dal mercato del lavoro.
Il fenomeno è più contenuto nella città metropolitana di Firenze (5,5%). L’analisi all’interno dei territori metropolitani evidenzia livelli più preoccupanti nel complesso delle seconde cinture (10%), con valori massimi in quelle di Palermo e Napoli (oltre 15%). Il fenomeno risulta meno esteso nelle prime cinture e nei poli urbani, per evidenti maggiori opportunità formative e lavorative, soprattutto in alcuni territori urbani del Sud.
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Nei capoluoghi si distingue insieme al dato di Napoli anche quello di Catania (oltre 14%); emerge inoltre una maggiore fragilità dei giovani nelle prime cinture della città metropolitana di Palermo (15,4%) e a seguire quelle di Napoli, Messina e Reggio Calabria.
Rispetto al 2018 però si osserva un miglioramento in quasi tutte le città metropolitane che hanno visto ridurre l’incidenza dei giovani di 15-24 anni non inseriti nei percorsi di istruzione e nel mercato del lavoro (nel complesso -1,8 punti percentuali). Fanno eccezione Cagliari, Venezia e Bologna. I decrementi più significativi si riscontrano nelle città metropolitane di Napoli, Reggio Calabria e Catania (circa – 3 punti percentuali).
Non si registrano marcate differenze di genere tra le quote di giovani di 15-24 anni che non studiano e sono fuori dal mercato del lavoro (9,5% per le femmine e 8,5% per i maschi). Il differenziale a sfavore delle ragazze però aumenta al Sud in particolare a Palermo, Catania e Napoli, dove la quota femminile supera il 14%, sebbene in netto miglioramento rispetto al 2018.
Uno studente su due ha competenze insufficienti alle superiori
Sempre secondo il rapporto Istat, nell’anno scolastico 2022/23 in Italia la percentuale di studenti delle scuole secondarie di secondo grado con competenze insufficienti ha raggiunto il 49,3% degli studenti per le competenze alfabetiche e il 50% per quelle numeriche.
In particolare, si collocano al di sopra della media italiana tutte le città metropolitane del Mezzogiorno e Roma, con svantaggi territoriali rilevanti per alcune città: ancora primato negativo per Napoli con il 66,8%, seguita da Reggio Calabria (61,2%) e Palermo (61%) per le competenze alfabetiche; Napoli (70,2%), Palermo (68,1%) e Catania (65,4%) per le competenze numeriche.
Nelle cittaà metropolitane del Centro e del Nord, le migliori performance si confermano a Venezia (36,8%) per le competenze alfabetiche e Bologna per le competenze numeriche (36,1%). La dinamica osservata evidenzia, a livello nazionale, il peggioramento delle competenze degli studenti con quote di low performer nettamente superiori a quelle pre pandemia, rilevate nell’anno scolastico 2018/2019: +13,7 punti percentuali per le competenze alfabetiche e +10,8 per quelle numeriche. Gli incrementi più rilevanti (oltre 14 punti percentuali) si rilevano nella città metropolitana di Napoli e Genova per entrambe le tipologie di competenze, alle quali si aggiungono Firenze, Torino e Milano per le competenze alfabetiche.
I miglioramenti nella partecipazione all’istruzione secondaria e le azioni finalizzate al contrasto dell’abbandono scolastico hanno portato a un progressivo innalzamento del tasso di scolarizzazione e del livello di istruzione dei giovani.
Nei territori metropolitani, come a livello nazionale, quasi tutti i giovani residenti tra 15 e 19 anni possiedono almeno un titolo di scuola secondaria di primo grado (licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale, 99,0% nel 2022); tuttavia persiste una quota residuale di circa 11mila giovani che non lo ha ancora conseguito. Alcune città metropolitane del Mezzogiorno, come Reggio Calabria, Messina e Catania, insieme a Milano e Firenze, si collocano poco al di sotto della media.
Nel complesso, i comuni capoluogo presentano livelli di istruzione leggermente inferiori agli altri territori metropolitani con valori più contenuti a Milano (98%), imputabili principalmente a livelli di istruzione maschili più bassi.
L’incidenza dei ragazzi stranieri di 15-19 anni in possesso almeno del titolo di scuola secondaria di primo grado è il 93% degli stranieri della stessa fascia d’età, 6,5 punti percentuali in meno degli italiani. Il livello di istruzione della componente giovanile straniera è inferiore alla media in tutte le citta’ metropolitane del Mezzogiorno, soprattutto a Napoli e a Reggio Calabria (circa 85%), con valori particolarmente critici nel primo e secondo anello del capoluogo partenopeo.