La riforma dei programmi scolastici per la scuola d’infanzia, le elementari e le scuole medie, si arricchisce di nuovi dettagli. La Commissione incaricata dal ministero della redazione del nuovo testo delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione ha terminato i lavori di redazione della bozza di documento. Si conferma lo studio del latino alle medie e la valorizzazione dello studio a memoria.
Harry Potter e Stephen King da leggere come compiti a casa, allenamento della memoria e latino alle medie. Oggi il ministero dell’Istruzione ha diffuso il nuovo testo preparato dalla Commissione incaricata di scrivere le “Nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione 2025”.
La Commissione ha terminato i lavori di redazione della bozza di documento, che è stato pubblicato online. La pubblicazione del documento, si legge sul sito del ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Valditara, è finalizzata ad avviare nei prossimi giorni la fase di consultazione che la stessa Commissione effettuerà mediante incontri con le associazioni professionali e disciplinari, con le associazioni dei genitori e degli studenti e con le organizzazioni sindacali della scuola.
Il confronto servirà ad avviare l’iter formale di adozione delle Nuove indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione che andranno a sostituire dall’anno scolastico 2026/2027 quelle adottate nel novembre 2012.
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Cosa c’è nel testo delle Nuove indicazioni per infanzia, elementari e medie
Nel documento, di oltre 100 pagine, si sottolinea l’importanza della lettura: “Perché gli studenti si familiarizzino con la lettura, – si legge nella bozza – è opportuno che l’insegnante incoraggi alla lettura integrale di almeno due brevi libri l’anno, eventualmente in parte letti in classe o nella biblioteca scolastica, organizzando a lettura finita una discussione collettiva, anche aiutandosi con immagini e brevi filmati, ed evitando invece forme coercitive di rielaborazione scritta o ‘scheda’. La lettura integrale deve sviluppare negli studenti l’allenamento alla lettura di testi lunghi e, soprattutto, la curiosità di vedere come va a finire la storia. In quest’ottica, sono strumenti ideali la fiaba, il fumetto, il racconto lungo, il romanzo breve o lungo di avventura o di magia da Zanna bianca a Harry Potter”.
Si specifica che alla scuola media, accanto alle antologie scolastiche, i ragazzi potranno leggere anche testi “prelevati dal repertorio delle graphic novel e della narrativa young adult”. Accanto ai classici moderni, compaiono “un po’ di buona fantascienza e di buon horror, Stephen King per esempio, o Asimov, il fantasy di Harry Potter”, indicati anche per le elementari, “o le saghe di Percy Jackson: inutile, in questo caso – si specifica – creare un ‘canone italiano’, meglio scegliere i buoni libri anche e soprattutto dalle letterature straniere”.
Di questi libri poi, “anziché assegnare ‘riassunti a casa’ che verrebbero delegati all’Intelligenza artificiale” viene consigliato di parlarne in classe, per esempio spingendo gli studenti a consigliare o sconsigliare un libro ai propri compagni, argomentando il proprio parere in maniera chiara ed efficace; oppure incoraggiando racconti alternativi, rielaborazioni, scambi di personaggi e manipolazioni delle trame, o rielaborazioni figurative o in forma di fumetto, “anche con strumenti multimediali”, ammessi sì, ma “senza eccessi: la parola, scritta e letta, resta la cosa più importante”.
Latino insegnato alle medie e Intelligenza artificiale
Si conferma l’insegnamento del Latino nella scuola secondaria di primo grado. La conoscenza del latino va “avviata degli ultimi due anni della secondaria di primo grado per collegare il mondo che si è espresso in latino con l’esperienza degli studenti e con la realtà contemporanea, instaurando una virtuosa dinamica di acquisizione del passato, comprensione del presente e confronto con le sue istanze, preparazione per il futuro”.
Tra le altre novità c’è pure il rafforzamento dello studio a memoria, oltre a una maggiore attenzione allo sviluppo delle competenze Stem.
È prevista anche un’integrazione prudente e critica dell’Intelligenza artificiale nella didattica, con un ruolo centrale degli insegnanti nella mediazione accompagnata da percorsi di educazione alla cittadinanza digitale per favorire un uso consapevole delle tecnologie. “Gli insegnanti – si legge ne documento – hanno il dovere di conoscere e capire le potenzialità della Ia. E in aula di spiegare le logiche di funzionamento di dispositivi e piattaforme. Nell’era dell’Ia, la scuola dovrebbe formare un pensiero capace di valutare attentamente le ‘technai’ facendone cogliere presupposti ed impensati. L’Ia offre certamente grandi opportunità per l’istruzione a condizione che il suo uso sia guidato da chiari principi etici”.
E ancora, più importanza all’educazione civica, con un focus su relazioni di genere, rispetto e convivenza civile. Nelle Indicazioni viene evidenziato anche il rafforzamento della scrittura manuale e della calligrafia come strumento di sviluppo del pensiero critico e riflessivo e della creatività, con un’attenzione particolare a musica, arte e narrazione.