Dieci poliziotti sono indagati dalla procura di Pisa per le cariche al corteo studentesco pro Palestina dello scorso 23 febbraio in città, scontri che provocarono accese polemiche politiche. Dei dieci agenti, sette all’epoca dei fatti erano in servizio al reparto mobile di Firenze mentre altri tre alla questura di Pisa. Per tutti le accuse sono eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose e tra gli indagati vi sono anche i responsabili di piazza dell’ordine pubblico.

Indagine condotta dalla Polizia in collaborazione con la Procura

A svolgere le indagini sono stati gli stessi colleghi della Polizia ed infatti il Dipartimento della Pubblica Sicurezza sottolineato in una nota la «piena collaborazione» con la procura. «La questura ha proceduto alla notifica delle informazioni di garanzia e dell’invito a rendere interrogatorio dinanzi al pm» per dieci poliziotti, afferma il Dipartimento. «L’indagine è stata condotta dalla Polizia in piena collaborazione con la procura e sono stati identificati tutti gli operatori in servizio, grazie anche all’autoidentificazione ad iniziativa degli stessi agenti. Di essi, dieci risultano indagati per cooperazione colposa, eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e lesioni personali. Nessuno degli indagati attualmente ricopre incarichi di natura operativa presso la questura di Pisa».

La carica contro una cinquantina di studenti medi superiori e le polemiche

Le indagini, dopo l’acquisizione dei filmati degli scontri ripresi dalla videosorveglianza urbana e quelli girati dalla polizia scientifica, furono affidate allo Sco, il Servizio centrale operativo della polizia. Gli incidenti scoppiarono quando un cordone di polizia caricò una cinquantina di studenti medi superiori per impedire che il corteo raggiungesse la centralissima piazza dei Cavalieri. I disordini innescarono una serie di polemiche con critiche alla condotta della polizia. Immediata fu la reazione del sindaco leghista di Pisa, Michele Conti, che con un post sui social si disse «profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore» e annunciò di avere subito telefonato «a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto».

Le parole di Mattarella

In una nota, il 24 febbraio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella affermò: «Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». Oggi l’europarlamentare Susanna Ceccardi ha espresso «totale solidarietà agli agenti e ai dirigenti della polizia nei confronti dei quali si procede». Definisce le indagini sugli agenti «una vergogna» il deputato leghista Edoardo Ziello. «Siamo di fronte all’ennesimo caso di agenti accusati per essere stati aggrediti mentre facevano il proprio dovere», sottolinea in una nota Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp Polizia di Stato. «Ancora una volta ci ritroviamo sul banco degli imputati semplicemente per aver fatto il nostro lavoro», fa eco il Sap di Firenze.

Condividere.
Exit mobile version