C’è maretta tra i due vice-premier, ormai da giorni litigano a distanza senza farlo mai esplicitamente. Anzi, pubblicamente il Governo assicura compattezza e ottimi rapporti interni. Ma le “uscite” del ministro degli Esteri Antonio Tajani fanno sempre più spesso pensare a risposte dirette proprio al ministro dei Trasporti leghista Matteo Salvini. L’ultima oggi.

“Quello a Forza Italia è stato veramente un voto utile, a chi vuole costruire. Noi vogliamo costruire. Anche quando facciamo delle critiche, facciamo sempre delle critiche costruttive. Abbiamo le idee chiare e un collegamento forte con l’Italia che produce e che lavora. Stiamo lavorando per far sì che l’Europa possa essere sempre più la casa di tutti. Noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze. Abbiamo bisogno di donne e uomini di buonsenso, che facciano una buona politica per proteggere l’interesse di mezzo miliardo di persone, fra cui noi”. Tajani lo ha detto in videocollegamento al convegno ‘Una bussola per la competitività europea’, organizzato da Forza Italia a Firenze. 

Due ore dopo esce una nota del partito di Salvini: “La Lega è pronta a proporre agli alleati dei Patrioti una iniziativa per invitare la presidente tedesca della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa: i cittadini europei meritano investimenti per lavoro, sanità e sicurezza interna. Non servono né maxi-investimenti per comprare munizioni, né un piano per il riarmo nato già morto. La Lega auspica un ampio e approfondito dibattito in Aula, dibattito che la tedesca von der Leyen vuole evitare a tutti i costi”. 

Questa mattina il capogruppo della Lega Riccardo Molinari in  un’intervista ha detto che vuole un’Italia federale, secondo notisti politici Tajani si sarebbe riferito anche a questo con il suo “sfasciacarrozze”. 

Ieri la Lega ha criticato il ministro degli Esteri per la legge che pone un argine alla cittadinanza dei discendenti di italiani nati all’estero. I deputati leghisti Dimitri Coin e Graziano Pizzimenti hanno annunciato “doverosi correttivi” in Parlamento, puntando il dito contro “la stretta ai discendenti di chi è emigrato all’estero, in larga parte di origine veneta, lombarda, piemontese o friulana” da parte di chi pensa al contempo “di regalare la cittadinanza a giovani immigrati che spesso sono islamici”. Secca la replica di Forza Italia: “Stupisce che i deputati della Lega dicano cose diverse rispetto a quello che hanno votato i loro stessi ministri in Cdm” dove sul provvedimento “erano tutti d’accordo”.

Nel giorno in cui Meloni ha relazionato in Senato sul suo intervento al Consiglio europeo, Salvini aveva detto che la premier non ha un mandato per negoziare sul riarmo in Europa: “Non può votarlo”. Inoltre Salvini ha annunciato un viaggio di Stato negli Usa per incontrare l’omologo JD Vance, quest’ultimo ha twittato il suo sostegno al ministro leghista,  ed è suonato a molti come un commissariamento del ministro forzista. “La politica estera la fanno la premier e il ministro degli Esteri”, ha detto infatti Tajani in quelle ore ai cronisti che lo seguivano a Palermo. Tutto questo mentre Meloni non ha ancora ottenuto un invito ufficiale a Washington da parte del presidente Usa Donald Trump. 

Ancora da Firenze oggi Tajani ha ribadito il ruolo del suo partito nel Governo: “Forza Italia gode di ottima salute, siamo il terzo partito in Italia e la seconda forza del centrodestra, siamo leali con il governo, ma non rinunceremo mai alle nostre idee, non piegheremo la testa quando si tratta di difendere i nostri valori”. E ha sottolineato la volontà di andare avanti sulla stretta sulla cittadinanza agli oriundi: “La riforma della cittadinanza per diritto di sangue, prima firmataria la presidente del Consiglio, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri”. 

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