Terremoto in Turchia: Erdogan blocca Twitter per spegnere le proteste

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La Turchia blocca di nuovo Twitter. Per arginare il malcontento delle popolazioni colpite dal sisma, il governo di Recep Tayyip Erdogan ha limitato su alcuni dei principali provider del Paese l’uso del social di proprietà di Elon Musk, particolarmente usato in queste ore per condividere la rabbia degli abitanti per il ritardo dei soccorsi.

Nelle ultime ore le proteste si sono fatte vibranti. Tanto da indurre lo stesso Erdogan a intervenire sul tema: “E’ il momento di essere uniti, ma purtroppo alcune persone prive di onore stanno conducendo una campagna diffamatoria spargendo menzogne e dicendo di non aver visto polizia, militari e gendarmeria. Ad Hatay sono impegnati 21.200 uomini”, ha detto il presidente turco.

Il riferimento è proprio alle polemiche su Twitter. Diversi i giornalisti che hanno Netblocks.org, organismo che monitora la governance su internet, ha certificato che l’accesso a Twitter è stato limitato “attraverso diversi fornitori di servizi Internet in Turchia”.

“La Turchia ha una lunga storia di restrizioni con i social network durante le emergenze nazionali e gli incidenti di sicurezza”, ha aggiunto l’organizzazione. La polizia turca ha arrestato più di una dozzina di persone dal terremoto di lunedì per post condivisi sui social media. Post in cui veniva criticato il governo del presidente turco per come ha gestito il ritardo.

I social network turchi in queste ore sono inondati di messaggi di persone che si lamentano della mancanza di sforzi di soccorso e di ricerca delle vittime nelle loro aree, in particolare a Hatay. 

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