Il tema è strettamente italiano ma diventa il primo terreno di scontro tra Elly Schlein e Giorgia Meloni nella campagna delle europee. 

Un botta e risposta a distanza sul premierato, un ‘assaggio’ del confronto tv che dovrebbe tenersi a fine maggio. Parte Schlein che all’ora di pranzo convoca un’assemblea straordinaria dei senatori Pd alle prese con la battaglia in aula contro la riforma. La segretaria Pd chiama i suoi a ”fare muro” con ”i corpi” contro una riforma che stravolge l’assetto nato dalla Costituzione antifascista e mina la repubblica parlamentare: ”Il 2 giugno faremo una manifestazione sulla Costituzione e l’Europa federale contro il premierato e l’autonomia differenziata”, annuncia. 

 

La replica arriva da Montecitorio dove Giorgia Meloni interviene a un convegno della Fondazione De Gasperi dalla platea composita, con personaggi del mondo della spettacolo e dello sport: ”Leggo di leader che dicono di fermare la riforma con i corpi. Non so se leggerla come una minaccia o come una sostanziale mancanza di argomentazione nel merito”. 

A stretto giro dal Monk, locale del Tiburtino dove Schlein lanciò la campagna per le primarie Pd e oggi quella delle europee con Nicola Zingaretti, arriva la contro replica: ”Che pena le mistificazioni costanti da parte di Giorgia Meloni. Meloni mi attacca? Non mi spaventa. Faremo opposizione con tutte le nostre forze contro questa riforma pericolosa in Parlamento con le nostri voci e lo faremo con i nostri corpi nelle piazze”. 

Il premierato non esiste in alcun Paese al mondo, una riforma siffatta scardina l’equilibrio dei poteri previsto dalla Costituzione a garanzia dei cittadini e della democrazia. Con questa riforma è il capo del Governo che decide della vita del Parlamento

Elly Schlein, segretaria Partito Democratico

Schlein controbatte : ”Meloni dice che non abbiamo argomenti? Li abbiamo portati all’incontro con il governo, l’unico che c’è stato più di un anno fa. Il dialogo non lo hanno mai voluto. Abbiamo portato le nostre proposte e non ne hanno considerata nemmeno una perché questo fragile governo si regge sul baratto fra autonomia e premierato”. 

Anche nell’assemblea dei senatori Pd, Andrea Giorgis che ha seguito i lavori in commissione racconta il ‘silenzio’ della maggioranza: ”Noi in commissione ce l’abbiamo messa tutta per aprire un confronto vero, abbiamo avanzato proposte, abbiamo cercato di condividere, anche sulle base delle esperienze di altri paesi, le soluzioni migliori. Di fronte a tutto questo abbiamo registrato sempre a solo silenzio e talvolta l’arroganza di dire che si sta dando seguito a una promessa elettorale mentre si sta facendo carta straccia della Costituzione nata da un patto tra le forze antifasciste”. 

La democrazia è cosa più complessa che andare ogni cinque anni a scegliere solo nel momento del voto per poi vedere quel capo libero di comandare per quei cinque anni senza appello. La democrazia sta invece nel fatto che i cittadini devono poter ambire ogni giorno di quei cinque anni a incidere sulle scelte dei propri rappresentanti eletti in Parlamento

Elly Schlein, segretraria Partito Democratico

Maurizio Gasparri attacca la scelta di indire la manifestazione il 2 giugno: ”Schlein e compagni non rispettano nemmeno la festa della Repubblica del 2 giugno. Calpestano le date con un teppismo istituzionale degno di miglior causa”. 

Ribatte il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia: ”Dico a Gasparri che non siamo certo noi i teppisti istituzionali ma piuttosto coloro che non avendo scritto la nostra Costituzione pensano oggi di stravolgerla. Noi manifesteremo il 2 giugno proprio per ricordare le radici della nostra Costituzione che ci ricorda che la nostra è una repubblica parlamentare”. 

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