La partecipazione di Matteo Salvini al meeting dei Patrioti europei di Madrid – sullo stesso palco con Marine Le Pen, Victor Orban e Santiago Abascal – sancisce la volontà del segretario della Lega di essere il leader italiano più vicino alla nuova amministrazione americana, protagonista in prima fila del “Make Europe Great Again” rilanciato da Elon Musk.
La linea di Salvini filo-Trump
Dalla proposta di uscire dall’Oms all’appoggio incondizionato alla nuova linea di politica estera Usa, dall’Ucraina a Gaza, il vicepremier ha sposato l’agenda Trump in tutto e per tutto. Anche sul tema dei possibili danni causati dai dazi, secondo Salvini, la colpa della crisi non è del tycoon ma dei burocrati di Bruxelles: «L’agricoltura europea – ha detto arrivando nella capitale spagnola per la kermesse sovranista – non è messa in difficoltà da Trump ma dalle regole, dalle tasse e dai vincoli europei. Gli operai del settore auto e moto non rischiano il posto per colpa di Trump o della Cina, ma per colpa delle regole idiote imposte da Bruxelles». Con gli Usa anche sui migranti: «Trump in pochi giorni ha espulso migliaia di persone e presidiato il confine col Messico, Von der Leyen temo non lo farebbe mai».
La critica alle politiche Ue
Salvini a Madrid ha le mani libere per denunciare con vigore le politiche di Ursula Von der Leyen, dal Green deal a quelle migratorie, definite dai Patrioti «suicide per il futuro dell’Unione». E dire che tra lui e Santiago Abascal (il leader di Vox padrone di casa, che a luglio, dopo le Europee, voltò platealmente la spalle ai Conservatori di Giorgia Meloni per passare nello stesso gruppo di Le Pen e Orban a Strasburgo) non sempre c’è stato grande feeling. La stampa iberica sottolinea come quello di Salvini sarà il primo comizio in Spagna. E ricorda quando molti anni fa, ai tempi della Lega Nord, Salvini era molto vicino ai movimenti indipendentisti catalanisti e baschi, nemici giurati di Vox. Ma è tutta acqua passata. Nell’enorme sala del Marriott, a due passi dall’aeroporto internazionale di Barajas, Salvini sarà acclamato da 2.000 militanti di Vox.
La cena riservata
In serata invece s’è tenuto il bureau del partito, quindi una photo opportunity e la cena dei leader con l’ospite d’onore, Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation, uno dei maggiori think tank ultra conservatori americani, considerato il principale punto di riferimento dell’ideologia trumpiana. Appuntamenti in un luogo assolutamente riservato: una segretezza imposta da ragioni di sicurezza vista la protezione speciale a cui è sottoposto il leader olandese Wilders, da anni minacciato di morte.
I protagonisti sul palco
Sabato mattina l’appuntamento clou: si parte con gli interventi dei rappresentanti di quattro piccoli partiti di Estonia, Grecia, Repubblica Ceca e Polonia. Quindi i big: Geert Wilders, il cui Partito per la Libertà (PVV) ha vinto le elezioni nei Paesi Bassi del novembre 2023 e fa parte della maggioranza nell’attuale governo quadripartito. Poi Matteo Salvini, la leader di Rn Marine Le Pen e il premier magiaro Viktor Orban. Chiuderà la mattinata il padrone di casa, il presidente di Vox Santiago Abascal