A un certo punto la piattaforma per le prenotazioni degli incontri B2B è andata in «sold out». Troppe le richieste di incontri – da parte degli operatori locali – con le 38 aziende italiane dell’arredo-design che hanno partecipato all’evento organizzato dal Salone del Mobile nella capitale saudita, «Red in Progress. Salone del Mobile.Milano meets Riyadh». Tre giorni di appuntamenti business tra aziende (dal 26 al 28 , ma anche di talk e tavole rotonde per portare in questo Paese – strategico per il settore – anche la cultura del design italiano.

Il design italiano protagonista a Riyadh

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Le voci delle imprese italiane

«È un percorso. E come tutti i percorsi ci vorrà del tempo, come è accaduto 10-15 anni fa a Dubai. Devo dire che qui al Salone abbiamo incontrato soprattutto architetti e interior design, perché lavoriamo prevalentemente nel contract e ho trovato persone molto colte e aperte allo stile italiano – racconta Jamila Abdallah, business developer per l’area mediorientale di Listone Giordano, una delle imprese presenti all’evento -. Ora dobbiamo lavorare per arrivare anche al gusto dei consumatori finali e penso che eventi come questo siano molto utili in questo senso».

Anche per Carola Bestetti, ceo di Living Divani, il Salone del Mobile può giocare un ruolo di grande acceleratore per l’ingresso o il consolidamento delle imprese italiane dell’arredo in questo mercato, tanto importante quanto complesso. «Vedremo nei prossimi mesi se gli incontri fatti qui a Riyadh avranno avuto un seguito, ma si sicuro eventi come questo sono molto utili in questo momento storico, così come tutto il lavoro istituzionale che è stato fatto per realizzarlo», spiega l’imprenditrice. «Noi come azienda abbiamo alcuni progetti in corso sul Mar Rosso e per lo Stadio, ma non abbiamo una presenza diretta e io personalmente non ero mai stata qui, perciò è stata un’occasione molto interessante. Credo però ci sia ancora molto da lavorare per far comprendere la qualità e il valore del design italiano».

Di evento «azzeccato» parla Eleonore Cavalli, co-fondatrice e direttrice creativa di Visionnaire, azienda del arredo di alta gamma che opera in Arabia Saudita da diversi anni, attraverso il flagship store di Dubai, soprattutto nell’ambito del contract residenziale. «Ci è piaciuto molto questo format studiato dal Salone e abbiamo apprezzato molto l’operazione di sistema fatta anche con il sostegno dell’Ice e della Farnesina, con la presenza all’inaugurazione del ministro degli Affari esteri Antonio Tajani – spiega Cavalli -. Lavoriamo in questo mercato da tempo e sappiamo che il ruolo delle istituzioni ha un grande valore in questo Paese, così come quello delle persone. I clienti arabi apprezzano quando possono incontrare un membro della famiglia». Visionnaire sta valutando la possibilità di aprire un corner a Riyadh: «Abbiamo incontrato un potenziale dealer e abbiamo raggiunto un accordo – aggiunge Cavalli -. Penso sia importante avere anche una presenza fisica sul mercato, vista la garnde quantità di progetti di lusso in cui possiamo essere coinvolti: i clienti hanno bisogno di toccare con mano i nostri prodotti e provarli».

Sempre nell’ambito del lusso, anche Villari è presente in Arabia Saudita da diversi anni. «Ho spinto molto per avere un evento del Salone a Riyadh: questo è un mercato importantissimo, anche come porta verso l’Africa- dice la titolare Barbara Villari -. Devo fare i miei complimenti ai vertici del salone per aver organizzato, peraltro in poco tempo, un progetto così bello, in una location meravigliosa. È stata un’occasione per trovare nuovi contatti anche per noi, che pure siamo presenti qui da tempo. Bisogna continuare a investire in Arabia Saudita».

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