La detassazione di quote di salario per difendere il potere d’acquisto ci sarà anche per i dipendenti pubblici, e affiancherà la tassa piatta del 10% e l’aliquota ultraleggera sui premi di produttività in arrivo per il settore privato. Ai ritocchi sulle pensioni saranno dedicati 3 miliardi di euro fra 2026 e 2028, che serviranno per rendere progressivo l’innalzamento dei requisiti agganciati alla speranza di vita con una tutela ad hoc per lavori usuranti e precoci.

La seconda aliquota Irpef scenderà dal 35 al 33% con effetti sterilizzati solo per i redditi più alti, e le detrazioni per gli interventi su prime case (50%) e altri immobili (36%) rimarranno in piedi nella stessa forma di quest’anno. Sulle politiche sociali, accanto alla replica scontata della carta «Dedicata a te» che sosterrà gli acquisti beni alimentari di prima necessità delle famiglie in difficoltà economica anche nel 2026 e 2027, ci saranno fondi per «il completamento della riforma del ruolo del caregiver familiare», e sarà potenziato (da 40 a 60 euro) il bonus per le mamme lavoratrici. Gli interventi per le imprese puntano tutte le proprie carte sul ritorno di iper e super ammortamento, dando l’addio dopo un solo anno di sperimentazione all’Ires premiale.

Famiglie e imprese

Tra conferme e novità, arriva il primo menù ufficiale della legge di bilancio attesa venerdì alle 11 sul tavolo del consiglio dei ministri. In valore assoluto, il singolo ingrediente più sostanzioso (3 miliardi) è rappresentato dagli incentivi fiscali per le imprese; ma allargando un po’ lo sguardo è evidente che sono le misure per lavoratori e famiglie, divise in più voci, a dominare la scena.

Meno Irpef

Il taglio Irpef come da attese costerà circa 2,8 miliardi all’anno, mentre 2,1 miliardi saranno indirizzati all’ulteriore carico fiscale sul lavoro con la detassazione di aumenti contrattuali e premi di produttività nel privato, mentre nel settore pubblico l’aliquota agevolata si concentrerà su quote del «salario accessorio», quello che si aggiunge allo stipendio base (il tabellare) nell’impianto della retribuzione dei dipendenti Pa.

Le misure sociali

Famiglia e welfare potranno contare su 1,6 miliardi, che serviranno anche per l’esclusione dai calcoli Isee del valore catastale dell’abitazione fino a 92mila euro (oggi l’abbattimento toglie 52.500 euro) e il rafforzamento dei benefici per le famiglie con almeno due figli intervenendo sulla «scala di equivalenza» che abbatte l’indicatore in base alla composizione del nucleo famigliare. Forti (1,4 miliardi) anche gli investimenti per sicurezza e protezione civile, mentre il dossier pensioni poggerà su 450 milioni nel 2026 (e tre miliardi, appunto, nell’arco del triennio).

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