Matteo Salvini rilancia la linea fiscale della Lega con una proposta di rottamazione delle cartelle in 120 rate, ovvero dieci anni. In una conferenza stampa apposita, il Carroccio ha attaccato il concordato preventivo spinto dal viceministro Leo (di FdI): “Ha dato risultati scarsi”, secondo il leghista Gusmeroli.

Scontro a distanza nella maggioranza anche sul fisco. Proprio nel giorno in cui vengono pubblicate le chat interne di Fratelli d’Italia, complete negli anni (fino a poco prima che fossero alleati di governo) di insulti e attacchi a Matteo Salvini, la Lega in una conferenza stampa ha presentato la propria proposta di rottamazione delle cartelle fiscali. E si è capito che è un tema su cui il Carroccio vuole puntare, anche perché era presente il segretario in persona: Salvini ha lanciato la rottamazione e non ha risparmiato critiche al concordato preventivo, uno strumento fiscale notoriamente promosso dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, di Fratelli d’Italia.

Cosa propone la Lega: cartelle rottamate in 10 anni e 120 rate

La nuova rottamazione dovrà essere “definitiva, equa e giusta anche per lo Stato”. Così l’ha definita Salvini. Il problema, secondo il vicepremier, è che “rottamazioni simili sono state adottate in passato anche dalla sinistra, ma non erano definitive”.

Il piano è quello di una “rottamazione in dieci anni che vuole dare risposte ai milioni di cittadini in difficoltà”. Quelli che non hanno pagato le tasse, o ne hanno pagate meno del dovuto. E che ora troverebbero il modo per mettersi in regola evitando tutte gli interessi e le sanzioni. Con ben dieci anni di tempo, in 120 rate uguali. Con dei benefici che si perderebbero solo dopo aver mancato il pagamento di ben otto rate.

Dopo lo stop del ministro Giuli la Lega ci riprova e prepara un nuovo assalto alle Soprintendenze

Il leader della Lega ha insistito nella difesa dei piccoli evasori, quelli di cui vorrebbe (si presume) ottenere i voti grazie a questa misura: “Non si tratta di cittadini che hanno truffato il fisco con tre Porsche in garage, ma di piccoli imprenditori in crisi causata dai geni di Bruxelles”. “Persone”, ha proseguito, “che vorrebbero pagare il dovuto senza sanzioni e interessi che a volte raddoppiano se non triplicano il dovuto, ma non potendo farlo poi lavorano in nero, poi non possono fatturare, non possono dichiarare e sono costretti a vivere da fantasma. Questa proposta vuole rimettere in vita quelle persone che non esistono finanziariamente e fiscalmente”.

Si tratterebbe di almeno “dieci milioni di italiani“. E per la rottamazione ci sarebbe già il via libera del ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti: “Ho interloquito ieri con lui su questo tema e la vediamo alla stessa maniera, c’è piena sintonia”, ha assicurato Salvini.

La frecciata a FdI e Leo: “Concordato non è stato risolutivo”

Meno sintonia, invece, con il resto del centrodestra. E in particolare con Fratelli d’Italia. Il vice di Giorgetti, Maurizio Leo, è un pezzo grosso del partito di Meloni ed è anche l’autore principale della riforma fiscale varata dal governo. Ma soprattutto – in questo caso – è il promotore del concordato preventivo biennale. Uno strumento lanciato per convincere le partite Iva (specialmente quelle ritenute ‘poco affidabili’ dal Fisco) a versare una quantità ridotta di tasse, concordata in anticipo, per due anni. E, in cambio, mettersi in regola.

Un meccanismo a cui il governo ha dato ben più spazio che alle proposte leghiste di rottamazione, finora. Adesso però il Carroccio ha fatto un primo bilancio, decisamente critico: “Leo ha approvato lo strumento del concordato, i risultati sono nei numeri, è stato uno strumento utile ma non risolutivo“.

A usare i toni più secchi è stato il ‘tecnico’ Alberto Gusmeroli, deputato leghista e presidente della commissione Attività produttive a Montecitorio: “Il concordato nel primo anno di sua valenza 2024-25 ha dato scarsi risultati“, ha detto, e “saranno ancora più scarsi quelli 2026-27. Quindi sul tema bisogna fare una seria riflessione, il meccanismo è sicuramente da rivedere”.

Salvini ha invece promosso la rottamazione delle cartelle, che potrebbe avere “una adesione del 99%”. E ha lanciato un appello agli alleati: “Mi auguro che la maggioranza faccia quadrato e che l’iter possa procedere speditamente“. Su questo gli ha dato manforte il presidente della commissione Finanze al Senato, Massimo Garavaglia: “Il disegno di legge lo calendarizziamo subito, quindi in tempi molto rapidi si iniziano i lavori”. Resta da vedere cosa ne penseranno Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Condividere.
Exit mobile version