Raddoppio delle superfici vitate e probabile raddoppio anche della produzione. Si presenta con numeri importanti il Rosso di Montalcino alla propria manifestazione annuale, Red Montalcino, in calendario il 20 giugno alla Fortezza Medievale della cittadina senese.

Un vino che ha una propria identità precisa e distinta dal Brunello (anche se la base ampelografica è la stessa: 100% Sangiovese) e che ha ora davanti a sé una sfida importante. Lo scorso anno, infatti, il Consorzio del Brunello di Montalcino, dietro la forte domanda di mercato, ha autorizzato il quasi raddoppio dei vigneti per produrre Rosso che sono passati da 520 a 872 ettari. Una scelta effettuata in una fase in cui all’orizzonte non c’era alcun rischio dazi, ma che ora diventa operativa in uno scenario cambiato. Al momento, i dati di mercato sembrano confortare la scelta del Consorzio nonostante i trend che parlano per i vini rossi di consumi in calo.

Secondo i dati di Valoritalia, nei primi 5 mesi di quest’anno è stato consegnato un numero di “fascette” (i contrassegni di Stato apposti sul collo della bottiglia) che è stato del 21% superiore rispetto ai primi cinque mesi del 2024. Sul mercato ci sono 1,9 milioni di bottiglie in più.

«Si tratta di un indicatore altamente rappresentativo – spiegano al Consorzio – anche se non direttamente collegato alle vendite. Sui dati hanno inciso anche gli acquisti anticipati dagli Usa, rispetto all’entrata in vigore dei dazi». Nel complesso le stime del Consorzio prevedono una produzione complessiva di Rosso di circa 7,3 milioni di bottiglie, il doppio rispetto alla media degli anni precedenti.

«Monitoriamo con grande attenzione i mercati – spiega il neo presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Giacomo Bartolommei (eletto nei giorni scorsi dall’81% degli aventi diritto) –. Per il Rosso di Montalcino è ancora in vendita l’annata 2023. Le aziende cominceranno a immettere sul mercato l’annata 2024, quella dell’incremento delle superfici, a partire da luglio e solo da settembre sarà possibile effettuare valutazioni. La produzione 2024 è stata abbondante sia per i nuovi vigneti che per l’effetto delle abbondanti piogge. Ma ho fiducia nella capacità dei produttori di autoregolamentarsi optando per una immissione graduale sul mercato come già avvenuto in passato. Il Consorzio punta ora a rilanciare le azioni promozionali e di comunicazione, confermando gli investimenti sul mercato Usa, ma rafforzando anche le iniziative in Asia, Sud Est asiatico e Cina, sbocco da presidiare».

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