Il gruppo Damiani accelera nel retail multimarca con una nuova società tra Rocca e Damiano Parati, azienda familiare cui fanno capo dieci gioiellerie mono e multibrand tra Toscana, Umbria e Sardegna. L’operazione, di cui non viene svelato il valore, prevede che la maggioranza della società sia detenuta dal gruppo Damiani e che la famiglia Parati mantenga una partecipazione di minoranza «significativa». Le boutique Parati – che si trovano a Firenze, Porto Cervo, Perugia, Siena e Arezzo – entreranno nel network Rocca portando il totale delle gioiellerie con questa insegna da 30 a 40. «Crediamo nei dettaglianti locali – spiega al Sole 24 Ore Guido Grassi Damiani, presidente del gruppo – e nelle imprese familiari come Damiano Parati che, negli anni, non hanno smesso di investire per migliorare la loro proposta. Il nostro intento è quello di sostenerli nel backoffice, con una gestione centralizzata e più strutturata rispetto a quella che può avere un dettagliante, dalla formazione al marketing». L’operazione con Damiano Parati è la quarta che vede Rocca allearsi con catene di gioiellerie ben radicate in un determinato territorio: Scintille in Calabria, dove pochi giorni fa è stata aperta una nuova gioielleria Rocca a Reggio Calabria; Bruno Maria Zimmitti 1858 in Sicilia e Floris Coroneo in Sardegna. «Alla base di tutte queste operazioni c’é la voglia di dare un futuro alle imprese familiari in cui i titolari vogliono rimanere parte attiva del business», dice Damiani. Che dipinge il gruppo come un’alternativa «ai grossi gruppi e ai fondi di private equity che per esempio vogliono spesso imporre il proprio management o vedere risultati economici in fretta: noi non abbiamo questo interesse, anzi. Abbiamo joint venture ventennali di questo tipo».

Il retail guida la crescita verso i 500 milioni di ricavi

Il retail è uno dei driver che ha permesso a Damiani Group di crescere anche in quest’anno critico. Dopo aver archiviato l’anno fiscale 2023/24 a marzo con ricavi per 340 milioni di euro, negli otto mesi di quest’anno fiscale che si concluderà a marzo 2025 il gruppo sta registrando «una crescita, forse più bassa di quella che avremmo voluto ma comunque importante visto il contesto molto critico per il lusso», dice Damiani, che conferma l’obiettivo di arrivare a 500 milioni di ricavi nel 2027. I negozi, come già detto, rappresentano un asset importante: «Il retail sta mettendo a segno incrementi a doppia cifra; il wholesale, invece, soffre: molti dettaglianti nei momenti di difficoltà sono tentati di tirare i remi in barca: investono meno, ordinano meno merce. La regressione, poi, è spesso accentuata dal cambio generazionale. Per questo abbiamo scelto di investire in realtà come la nostra e come quella di Damiano Parati in cui il cambio generazionale ha dato una spinta al business».

Le apertura in Italia e all’estero

Tra marzo 2024 e marzo 2025 Rocca ha messo in programma circa 20 aperture – tra cui le boutique Rocca Rolex in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano; Rocca Cartier all’aeroporto di Roma Fiumicino; Rocca Panerai e Rocca Venini a Bologna, tutte inaugurate di recente – e ora guarda all’estero: «Rocca è leader in Italia e ora vogliamo esportare il business. Abbiamo iniziato da Lugano e Tirana, ma apriremo in Arabia Saudita e Corea del Sud. Abbiamo voglia di crescere e per questo non ci siamo mai fermati con gli investimenti». Investimenti che potrebbero includere nuovi deal con realtà locali di vendita al dettaglio ma anche produttori: «Abbiamo diverse opzioni sul tavolo, anche in fase avanzata. Stiamo guardando anche produttori e brand».

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