È assurdo indebitarsi per il riarmo, così come propone la commissione Ue targata von der Leyen, anche perché questa mossa, in un contesto di budget risicati e di coperta corta, rischia di compromettere settori come il welfare, la sanità e la scuola. È questo, in sintesi, il messaggio che nella sostanza è stato lanciato nelle ultime ore dalla Lega e dalla Cigl, ovvero due realtà tra loro tradizionalmente lontane.
Salvini: «No totale assoluto ad un solo euro speso per riarmo»
Il segretario della Lega, con il congresso del partito alle porte, insiste sulla sua linea del “no alle armi” rilanciando un sondaggio secondo il quale «94 italiani su 100 dicono no all’invio di truppe in Ucraina». E commentando che è «sacrosanto». «Per la Lega – sottolinea – le priorità sono ospedali, scuole, stipendi e sicurezza degli italiani, non eserciti europei o spese folli e inutili per proiettili e bombe, che allontanano una pace necessaria».
«Non è mai una buona notizia quando la Germania spende centinaia di miliardi di euro per armare il suo esercito – ha detto di recente Salvini – . Non è mai finita bene in passato. La Von der Leyen fa l’interesse dei tedeschi. La Lega, il governo italiano, fanno gli interessi degli italiani. Quindi un no totale assoluto, a un solo euro di debito, non ad 800 miliardi, ad un solo euro di debito comune per comprare proiettili». Il vicepremier e ministro dei Trasporti ha criticato la strategia Ue: «Mentre in Europa qualcuno pensa di spendere 800 miliardi dei nostri figli per comprare armi – ha spiegato in un’altra occasione -, l’Europa dovrebbe permetterci di fare debito sano per ospedali e medici, non per fare guerre ma per salvare vite.
Intanto la Lega si dice pronta a proporre al gruppo dei Patrioti un’iniziativa per invitare Von der Leyen a rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa.
Landini: contrari a strada del riarmo, scelta sbagliata
Un messaggio nei contenuti abbastanza analogo, ovvero no al piano di riarmo delineato dalla Commissione europea, è stato lanciato, sempre nelle ultime ore, dal segretario della Cgil Maurizio Landini. «Siamo contrari alla strada del riarmo» perseguita dall’Unione Europea, «continuiamo a pensare che la via scelta sia sbagliata», ha detto Landini intervenendo nell’Assemblea pubblica “Pace lavoro, ambiente diritti”. Il numero uno del sindacato ha criticato il piano ReArm: «Una scelta nemmeno votata dal Parlamento Europeo – ha sottolineato – con una richiesta di 800 miliardi di spesa dirottata da altre direzioni» come il welfare e le infrastrutture. «Il rapporto fra il lavoro e la guerra in questo momento rischia di regredire. Perché se chiudi un settore (per ragioni ambientali) l’unica alternativa che offri non può essere solo costruire armi».