Mettere prima possibile sul mercato le quote della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo. Era una delle condizioni per il ritorno a una carica operativa di Vito Riggio, l’ex presidente dell’Enac che si era dimesso da amministratore delegato qualche mese fa per la mancanza di un mandato chiaro su questo punto. Le cose sono cambiate negli ultimi mesi, almeno secondo le dichiarazioni pubbliche di numerosi esponenti di governo: «Io – dice Riggio – ho preso atto delle dichiarazioni a sostegno della privatizzazione del ministro Adolfo Urso e degli amministratori di Palermo, tra cui il sindaco Roberto Lagalla, mentre il presidente della Regione Renato Schifani ha sempre detto che è la cosa giusta da fare: tutti hanno dichiarato che la strada maestra è la privatizzazione e su questa strada intendo andare».

Il 2025 potrebbe essere dunque l’anno decisivo, sempre che alle parole seguano i fatti: «Ribadisco che è nostra intenzione privatizzare – dice il sindaco di Palermo – lo abbiamo anche scritto nel piano di rientro. Certo dobbiamo tutelare i nostri asset e quindi non cederemo tutto ovvero le quote del Comune e della Città metropolitana che in totale arrivano a quasi il 73 per cento». Si va avanti, dunque, così come è deciso ad andare avanti Alessandro Albanese, presidente della Camera di commercio di Palermo e Enna, il primo ad aver dichiarato che il 22,8% che fa capo alla Camera è sul mercato. «Se pubblichiamo subito l’avviso per selezionare l’advisor – dice Riggio – nel giro di sei mesi possiamo arrivare alla vendita. Come fare la privatizzazione non spetta a me dirlo, deve essere l’azionista. Le opzioni, come ho già spiegato, sono due: vendere il 49% con il rischio che con una eventuale ricapitalizzazione il socio privato si prenda tutto oppure vendere tutto. Io dico che bisogna approfittare ora che c’è l’interesse perché tra qualche tempo questo interesse potrebbe non esserci più». Secondo stime il valore dell’aeroporto oggi si assesta sui 400 milioni e l’eventuale vendita del 49% potrebbe portare liquidità per circa 200 milioni mentre servono almeno 250 milioni per completare gli investimenti in aeroporto previsti al momento della concessione Enac. Risorse per gli investimenti che gli attuali soci non hanno. Numerose le società pronte a farsi avanti, almeno secondo indiscrezioni: ci sarebbero gli olandesi di Royal Schilpol Group proprietari e gestori dello scalo di Amsterdam e di parecchi altri aeroporti (di Rotterdam The Hague e di Lelystad, e detiene una quota di maggioranza nell’aeroporto di Eindhoven): i manager olandesi avrebbero anche incontrato il sindaco Roberto Lagalla. Da anni si parla degli argentini di Corporation America, di F2i e da qualche mese ormai persino dell’Enav, la società guidata da Pasqualino Monti.

Intanto la Gesap sta provvedendo a rinnovare i vertici operativi dell’aeroporto che ha superato il livello di traffico passeggeri del 2023 e punta ai 9 milioni nel 2024: sono stati pubblicati i bandi per la selezione del nuovo direttore generale che dovrà sostituire Natale Chieppa, andato in pensione qualche mese fa, e per la selezione del nuovo direttore del personale. Rinnovato in questi giorni il vertice di Gh, la società che si occupa dell’handling all’interno dell’aeroporto: per la prima volta dopo tanti anni alla presidenza è stato nominato un imprenditore: è Giuseppe Biundo, imprenditore palermitano con un curriculum consolidato nel campo della consulenza manageriale, della formazione e dello sviluppo di progetti per imprese e istituzioni.

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