Un investimento da 350 milioni di euro in tre anni per costruire tre nuovi data center tra Milano e Roma, con un possibile quarto a Parma ancora in fase di studio.

Retelit, sotto la guida di Jorge Álvarez – amministratore delegato e direttore generale da luglio 2023 – punta dritto al cuore dell’infrastruttura digitale italiana, con un piano industriale ambizioso e con l’intento di proiettarsi tra i principali attori del settore nel nostro Paese.

Il ceo – ingegnere delle telecomunicazioni e operating partner presso Asterion Industrial Partners, che in Retelit ha contribuito anche all’integrazione di Irideos all’interno del gruppo – non ha dubbi: «L’Italia può diventare l’hub digitale del Mediterraneo» che, dopotutto, è sempre stato crocevia di rotte, scambi e connessioni. Ora lo sarà anche di bit e dati.

Il piano del gruppo (321,6 milioni di ricavi a fine 2024, risultato operativo ante svalutazioni e ammortamenti per 105 milioni e perdita di 28 milioni) prevede tre interventi concreti e già in fase avanzata di progettazione: un nuovo data center a Milano, l’espansione del campus Avalon – considerato il gioiello di famiglia – nell’area di Corsico, fuori dal capoluogo lombardo e un sito completamente nuovo nella Capitale la cui area è in via di definizione. L’obiettivo? Raddoppiare la potenza installata, passando dagli attuali 25 megawatt a 60 entro il 2027.

«Il nuovo sito milanese sarà disponibile nella seconda metà del 2026 – spiega Álvarez – mentre Avalon 4, l’espansione del campus attuale, seguirà un cronoprogramma parallelo. A Roma il nuovo data center dovrebbe essere pronto tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027». Il progetto su Parma, invece, è ancora in fase di valutazione.

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