Una piattaforma per recuperare e ridistribuire prodotti a rischio spreco. È Regusto (della società benefit di Recuperiamo), la piattaforma che gestisce le donazioni di 650 aziende, destinate a oltre 1.300 enti non profit attivi nella ridistribuzione dei prodotti alle famiglie più fragili sul territorio. Ogni mese all’interno della piattaforma Regusto vengono donate e vendute oltre 200 tonnellate di beni alimentari e non. Solo in ambito food Regusto ha gestito sino a oggi 13mila tonnellate di alimenti a rischio spreco, l’equivalente di 26 milioni di pasti equivalenti per valore economico di 34 milioni di euro.

E un risparmio di 35.000 tonnellate di CO2 evitata dal mancato smaltimenti dei prodotti. Nello specifico i prodotti della filiera agroalimentare più recuperati comprendono i freschi, sopratutto frutta e verdura con una percentuale del 23%, poi i latticini e quelli freschi, compresa la carne con una percentuale del 17%. A seguire i prodotti a lunga conservazione come gli scatolati che hanno una percentuale del 19%. Non mancano poi prodotti da forno, salumi, salse spalmabili e legumi.

«Attraverso la piattaforma le aziende alimentari e non alimentari possono donare e vendere i propri prodotti – racconta Paolo Rellini coo e co-founder con il ceo Marco Raspati – digitalizzando e tracciando l’attività in maniera trasparente. Per ogni transazione viene calcolato e monitorato l’impatto che si ottiene a livello sociale, ambientale ed economico nel territorio».
Il tutto grazie ad algoritmi proprietari «che si basano su standard di riferimento internazionali e conformi alle nuove norme europee Esg». «I dati di impatto sociale e ambientale possono essere inseriti dalle aziende nel bilancio di sostenibilità – sottolinea -. Un vantaggio soprattutto economico per le aziende che risparmiano sui costi di smaltimento e stoccaggio della merce in eccedenza o scadenza a cui si aggiungono sgravi fiscali concessi dalle legge 166/2016 “anti-spreco”».

Quanto alle zone di interesse: «Siamo presenti in tutta Italia – continua ancora Rellini – ma per una questione di numeri e volumi, possiamo dire che la parte più consistente è nel nord Italia». Nei piani dell’azienda che, di fatto, garantisce un servizio ai gruppi che accedono alla piattaforma e possono poi giovarsi delle certificazioni, c’è un progetto di espansione anche a livello internazionale. Quest’anno, infatti, c’è stato un aumento di capitale di mezzo milione circa, che prevede l’espansione del servizio a livello europeo e internazionale. «Oggi – conclude Rellini – è già iniziata la collaborazione con il mercato viennese».

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