Il Regno Unito sta dialogando con Francia e Arabia Saudita per valutare il riconoscimento formale dello Stato palestinese, in vista di una conferenza internazionale prevista per giugno. L’obiettivo è riattivare il processo politico verso una soluzione a due Stati in Medio Oriente. A confermarlo è stato il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, intervenuto alla Commissione per le relazioni internazionali della Camera dei Lord. È la prima volta che Londra ammette pubblicamente consultazioni con Parigi su un possibile riconoscimento coordinato.
Secondo Lammy, il Regno Unito intende compiere questo passo solo se potrà avere un impatto reale e non soltanto simbolico, a differenza di altri recenti riconoscimenti da parte di Paesi europei che, ha detto, “non hanno prodotto effetti concreti”. Ha poi sottolineato come la posizione del governo sia sempre stata favorevole a un riconoscimento all’interno di un processo negoziale strutturato. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha lasciato intendere, dopo un viaggio in Egitto, che la Francia potrebbe ufficializzare il proprio riconoscimento in occasione della conferenza di giugno, aprendo la strada al primo gesto del genere da parte di un membro del G7.
Mentre la diplomazia internazionale guarda al futuro del Medio Oriente, Israele è alle prese con una grave emergenza interna: decine di incendi boschivi stanno devastando le colline attorno a Gerusalemme. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha riferito dell’arresto di 18 persone sospettate di aver appiccato i roghi, uno dei quali colto sul fatto. Netanyahu ha parlato di “danni ingenti alla natura e alla popolazione”, definendo la situazione “estremamente complessa”.
Nel frattempo, l’Unione Europea ha attivato il Meccanismo di protezione civile per inviare aiuti a Israele. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, spiegando che aerei antincendio provenienti da Grecia, Cipro, Croazia e Italia sono già in viaggio. Le autorità israeliane, supportate dall’esercito e da squadre specializzate, stanno intervenendo con lanci aerei di sostanze ignifughe e il dispiegamento di mezzi pesanti per arginare le fiamme. Secondo il Times of Israel, nelle operazioni sono coinvolti anche velivoli da Ucraina, Spagna, Francia e Romania. In totale, quattro C-130J dell’aeronautica israeliana hanno già effettuato oltre 95 lanci, distribuendo più di 300.000 litri d’acqua nelle aree più colpite.