Avvocato per i diritti umani

Nel 1987 ha iniziato la carriera di avvocato, specializzandosi nella difesa dei diritti umani, e ha seguito numerosi casi importanti. Ha difeso gratuitamente due attivisti citati in giudizio per diffamazione da McDonald’s perché avevano criticato i metodi del colosso del fast-food. Si è schierato con il Sindacato dei minatori per impedire le chiusure delle miniere imposte dai Conservatori al potere. Ha difeso prigionieri condannati a morte in Paesi africani e nei Caraibi.

La nomina a Baronetto

Il suo successo come avvocato lo ha portato a essere nominato Procuratore Generale nel 2008 e nel 2014 è stato elevato a Sir, o Baronetto, l’onorificenza più alta concessa da Regina Elisabetta II.

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L’ingresso in politica

Ha deciso poi di entrare in politica, candidandosi alle elezioni del 2015 ed è stato eletto deputato nella circoscrizione londinese di Holborn & StPancras, dove vive. Fortemente europeista, si è schierato a favore di restare nell’Unione Europea nel referendum del 2016. Nominato responsabile di Brexit per il partito dall’allora leader, Jeremy Corbyn, si è battuto per un secondo referendum.

La svolta centrista dopo Corbyn

Nell’aprile 2020, quando è stato eletto leader del partito dopo le dimissioni di Corbyn in seguito alla sconfitta alle urne del 2019, Starmer ha promesso di cambiare il Labour, riportandolo verso il centro e trasformandolo da movimento di protesta a partito “eleggibile”.

E così ha fatto: ha emarginato gli estremisti di sinistra, compreso il suo ex capo Corbyn, e ha imposto una rigida disciplina. «A volte bisogna essere brutali per essere un buon leader», ha spiegato. Il suo obiettivo era riconquistare i voti di milioni di elettori laburisti, soprattutto nelle regioni più povere dell’Inghilterra del Nord, che nel 2019 avevano scelto i Conservatori a causa di Brexit.

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