Dal 30 dicembre aumentano le prestazioni di specialistica ambulatoriale e quelle legate alle protesi, gratuite perché a carico del Servizio sanitario nazionale. Sarà garantita l’applicazione dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Tuttavia cresce il fenomeno della povertà sanitaria, con sempre più persone in difficoltà nell’accedere a farmaci e cure.

Dal 30 dicembre entreranno in vigore le nuove prestazioni offerte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Sono state infatti aggiornate le tariffe per le prestazioni ambulatoriali e di assistenza medica, che non venivano riviste dal 1996 e dal 1999. Tra le novità più importanti, alcuni servizi, come le protesi avanzate e la procreazione medicalmente assistita (PMA), saranno completamente gratuiti.

Questo cambiamento era atteso da circa otto anni e l’approvazione del decreto è stata fondamentale per rivedere i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ovvero quei servizi che il SSN offre gratuitamente o con un contributo (ticket). I Lea, infatti, non venivano aggiornati dal 2001. In passato, solo alcune Regioni avevano iniziato ad applicare parzialmente queste modifiche, ma ciò aveva creato disuguaglianze nell’accesso alle cure, poiché non tutti i cittadini avevano gli stessi diritti a livello nazionale.

Anche se le nuove prestazioni sono state accolte positivamente, ci sono ancora delle aree in cui restano delle lacune, come nel caso dei trattamenti per l’autismo. Le novità riguardano, oltre alla PMA, anche consulenze genetiche, radioterapia stereotassica, protesi acustiche e altri dispositivi per migliorare la mobilità.

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Quali prestazioni sanitarie saranno gratuite dal 2025

L’aggiornamento delle prestazioni sanitarie riguarda oltre tremila servizi ambulatoriali e dispositivi medici, un intervento significativo che impatterà per un totale di 502,3 milioni di euro sulle prestazioni ambulatoriali e 47,6 milioni sugli ausili.

Questo cambiamento è stato sancito dal decreto Tariffe, approvato a novembre, che mira a migliorare l’accesso alle cure, rivedendo e aggiornando i costi e i servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale. Tra le principali modifiche introdotte, vi sono trattamenti avanzati come alcune forme di radioterapia e terapie biologiche, che ora saranno disponibili anche in ambulatorio, riducendo la necessità di ricoveri ospedalieri. Inoltre, sono state riviste le tariffe per interventi chirurgici come quelli sulla cataratta e sono stati inclusi screening per malattie come la celiachia, rendendo questi servizi più accessibili per la popolazione.

Le novità su procreazione assistita e protesi

Un cambiamento particolarmente rilevante riguarda la procreazione medicalmente assistita (PMA), un trattamento per la fertilità. Per la prima volta, sono state adottate le tariffe della Regione Emilia-Romagna, che coprono l’intero ciclo di trattamenti per la PMA, permettendo così di estendere questa copertura a livello nazionale. Inoltre, sono stati aggiornati anche i dispositivi protesici per gli arti superiori e inferiori, che consentiranno a molte persone di accedere a soluzioni più moderne e funzionali. Un’altra innovazione riguarda l’introduzione delle videocapsule, uno strumento utile per la diagnosi di malattie intestinali, che ora viene reso disponibile come prestazione del Servizio Sanitario Nazionale.

Le critiche e le aree da migliorare

Nonostante l’accoglienza positiva di molte organizzazioni, come Cittadinanzattiva, che ha lodato il progresso, ci sono ancora delle lacune che devono essere colmate. Ad esempio, alcune prestazioni importanti per patologie come endometriosi e fibromialgia non sono ancora coperte dalle nuove tariffe. Cittadinanzattiva ha sottolineato l’importanza di effettuare aggiornamenti periodici sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e sulle tariffe, per garantire che il Sistema Sanitario Nazionale risponda alle esigenze in continua evoluzione della popolazione.

Un’altra critica arriva dall’Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo (Angsa), che ha evidenziato l’assenza delle terapie comportamentali applicate (ABA). Queste terapie, che si basano sull’analisi del comportamento, erano già state riconosciute come parte delle prestazioni sanitarie dal Consiglio di Stato, ma non sono ancora incluse tra i servizi coperti dal nuovo decreto.

La povertà sanitaria e il crescente bisogno di aiuto

L’intervento renderà gratuite diverse prestazioni, come detto. È stato accolto con soddisfazione anche perché molte persone in Italia non riescono più a permettersi i farmaci e si rivolgono a enti caritatevoli come il Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente cure e medicinali. Nel 2024, circa 463.000 persone hanno chiesto aiuto, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno è stato segnalato in un rapporto dell’Osservatorio sulla povertà sanitaria, gestito proprio da Banco Farmaceutico, che evidenzia come la difficoltà ad accedere alle cure stia diventando un problema crescente, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.

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