Un emendamento alla manovra 2025 prevede di alzare lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari che non sono eletti come parlamentari, portandolo allo stesso livello di quelli che invece lo sono. L’aumento varrebbe oltre 7mila euro al mese, per le 17 persone interessate.
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Nuova ondata di polemiche sulla legge di bilancio per il 2025. In questi giorni i lavori della commissione Bilancio alla Camera proseguono fino a notte fonda, per cercare di arrivare a un testo definitivo entro domenica e passare all’esame dell’Aula lunedì: ieri è stato consegnato il pacchetto degli emendamenti dei relatori, e tra le modifiche proposte una ha subito attirato l’attenzione. Si tratta di un emendamento che alzerebbe lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari che non sono eletti in Parlamento, per portarlo allo stesso livello di quelli che lo sono. L’aumento sarebbe di oltre 7mila euro al mese.
Quanto guadagna un ministro parlamentare
Quanto è lo stipendio di un ministro oggi? La differenza, come detto, c’è tra coloro che sono sia ministri (o viceministri, o sottosegretari), sia parlamentari, e quelli che invece hanno solo l’incarico di governo. I deputati hanno uno stipendio da 10.435 euro lordi al mese, i senatori 10.385,31 euro, e arrivano a circa 5mila euro netti al mese considerando tutte le imposte.
A questa somma bisogna poi aggiungere la ‘diaria‘, ovvero la somma corrisposta per rimborsare il soggiorno a Roma: 3.503,11 euro netti al mese, che vengono ridotti di circa 200 euro al giorno per le assenze durante le votazioni, e fino a 500 euro al mese per le assenze ai lavori in commissione. E ancora, ci sono 3.690 euro al mese che vengono rimborsati per le “spese per l’esercizio del mandato“, cioè principalmente per il pagamento di collaboratori, consulenze e altre attività di sostegno. Infine, 1.200 euro annuali per le spese telefoniche e circa da 1.100 a 1.300 euro al mese per i viaggi.
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Qual è lo stipendio di un ministro non eletto oggi
La questione è diversa per i ministri (o viceministro, o sottosegretari) che non sono parlamentari. Infatti, dal 2018 il ministero dell’Economia ha stabilito che per loro un’indennità pari a 9.203,54 euro lordi al mese. L’importo è confermato da alcune dichiarazioni disponibili online, come quella per il ministro della Difesa Guido Crosetto o per il viceministro delle Imprese Valentino Valentini.
Nella maggior parte dei casi non risulta che i ministri non eletti abbiano accesso a compensazioni aggiuntive, a parte i rimborsi spese per i viaggi. Anche se, per quanto riguarda ad esempio il viceministro Valentini e i sottosegretari sempre al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il sito ufficiale parla anche di una diaria mensile da 3503,11 euro netti – in linea con quella dei parlamentari – per chi è in servizio almeno quindici giorni al mese.
Di quanto aumenta lo stipendio dei ministri con la Manovra 2025
Si può comunque partire dall’idea che, sulla carta, la diaria spetta solamente ai parlamentari. Perciò, l’emendamento della manovra 2025 che vorrebbe allineare i due stipendi porterebbe una bella somma in più ai ministri non eletti: i 3.503,11 euro di diaria, i 3.690 euro di rimborsi per esercizio del mandato – nonostante i ministri non abbiano, in teoria, bisogno di collaboratori dato che hanno già a disposizione lo staff del ministero. In totale, 7.193,11 euro al mese in più. A cui aggiungere anche i 1.200 euro all’anno per le spese telefoniche.
I ministri che ne potrebbero approfittare sono parecchi. Da quello dello Sport Andrea Abodi, a quello dell’Istruzione Giuseppe Valditara, fino a quello della Cultura Alessandro Giuli. Ma anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non è stato eletto in Parlamento, e lo stesso si può dire per quello della Difesa Guido Crosetto, quella del Lavoro Marina Calderone, il ministro della Sanità Orazio Schillaci e la ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli. Oltre a diversi viceministri e sottosegretari.