Storie Web lunedì, Maggio 12
Notiziario

Invocate da tempo dagli animalisti, sono pronte le linee guida sul cosiddetto “sessaggio in ovo”, che consentiranno – a partire dal 1° gennaio 2027 – di abolire l’odiosa pratica della soppressione alla nascita dei pulcini maschi (circa 30milioni l’anno), intercettandone preventivamente il sesso in embrione. Non essendo utilizzabili neanche per le loro carni, questi esemplari sono infatti considerati uno scarto di produzione dell’industria delle uova e soppressi per macerazione, o per soffocamento.

L’annuncio è arrivato dal sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, davanti alla platea di Fieravicola, la Fiera internazionale della filiera avicola, comparto con un fatturato industriale da 8 miliardi, alle prese da anni con l’ambiziosa sfida di trovare la quadra tra salute del consumatore, benessere animale e sostenibilità economica.

Il decreto interministeriale (Salute, Masaf e Mimit) – attualmente alla prima firma del ministro della Salute, Orazio Schillaci – prevede quattro linee guida, che abbiamo potuto visionare.

La prima promuove l’utilizzo dei macchinari in grado di determinare il sesso dell’embrione, secondo le più avanzate tecnologie; la seconda sostiene il sessaggio in ovo attraverso la promozione del miglioramento tecnologico e il monitoraggio dei risultati, con particolare riguardo ai tempi di rilevazione del sesso dell’embrione e alle percentuali di errore di sessaggio; la terza favorisce l’adeguamento strutturale degli incubatori. Nella quarta si gestisce la “comunicazione delle campagne informative”.

Il decreto attuativo rappresenta un traguardo importante per il comparto industriale delle uova – 2,2 miliardi di euro di fatturato – e per le associazioni animaliste (da Lav ad Animal Equity), che negli anni si sono prodigate per portare il dossier sul tavolo delle istituzioni, raccogliendo migliaia di firme.

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