Entro l’anno prossimo sarà soddisfatta, sotto il profilo infrastrutturale, la domanda nazionale di Gnl per il trasporto marittimo; inoltre, l’utilizzo del gas naturale liquefatto, anche nella sola versione fossile, consentirà agli armatori di rispettare i target della ambientali imposti dall’Unione europea fino al 2040. A spiegarlo sono i vertici di Assogasliquidi-Federchimica, a fronte di uno studio messo a punto dall’associazione.
L’attuale infrastruttura di approvvigionamento italiana, consta di due depositi Sslng (small scale Gnl) operativi, ai quali vanno sommati altri 12 progetti in fieri (alcuni già autorizzati e altri con iter autorizzativo avviato). Di questi, cinque stanno ricevendo fondi ascrivibili al Pnrr. Il ministero dei Trasporti, infatti, ha già assegnato circa 138 milioni di euro, dei 220 stanziati dal Fondo complementare per la realizzazione di impianti dedicati al Gnl.
I progetti Pnrr
Beneficiari della somma sono i cinque progetti strettamente infrastrutturali, di cui si è detto, più quattro realizzazioni più piccole: due serbatoi leggeri (a Genova e Messina) e due unità navali per il bunkeraggio. Gli importi delle risorse stanziate, peraltro, sono stati rimodulati con il decreto Omnibus, quindi non tutte le infrastrutture potranno essere finanziate o realizzate, e comunque potranno essere modulate in funzione delle scelte fatte dagli operatori.
In ogni caso, afferma Costantino Amadei, presidente del gruppo Gnl di Assogasliquidi, «tra il 2025 e il 2026, superati alcuni passaggi di natura burocratica, saranno completate tutte le opere infrastrutturali e realizzate anche le navi destinate a effettuare servizi di bunkeraggio navale del Gnl e bioGnl, così come previsto nel Piano nazionale complementare al Prr: una serie di interventi che ci permetteranno di soddisfare la domanda nazionale di Gnl, che ci attendiamo in forte crescita nel breve periodo. Importanti operatori nazionali stanno investendo nel settore e questo ci dà la certezza che, insieme all’ampliamento della flotta con navi dual fuel, in corso già oggi, ci sarà un’ulteriore spinta alla penetrazione del Gnl e quindi alla decarbonizzazione del trasporto marittimo».
Gas liquefatto fossile fino al 2040 e bio fino al 2050
Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi, aggiunge che «il Gnl è il carburante che ci accompagnerà nel trasporto marittimo non soltanto in fase transitoria. Sino al 2040, utilizzando il gas naturale liquefatto, gli armatori saranno in grado di rispettare i target del regolamento FuelEu maritime anche solo attraverso l’impiego del prodotto nella sua forma tradizionale. Contemporaneamente, la crescente disponibilità di bioGnl, utilizzato in miscela con la componente fossile fino ad arrivare al suo uso in purezza, consentirà di raggiungere i crescenti obiettivi di decarbonizzazione posti dall’Ue fino al net zero emission al 2050. E ciò senza alcuna trasformazione o riconversione di navi ed infrastrutture. Questo spiega anche perché gli armatori e le aziende che realizzano infrastrutture stiano investendo così tanto sul Gnl».