Ha già raccolto 30 milioni di euro e punta ad arrivare a quota 60 milioni nei prossimi otto mesi. Si chiama Kyip Impact Mission (Kim), è il primo fondo di private equity in Italia a impatto sociale e fa parte della scuderia di Kyip Capital Sgr, società di gestione fondata e presieduta dall’ex Intesa Sanpaolo, Luciano Hassan. Il fondo ha due anchor investor di peso: il Fondo italiano di investimento e Pfc, family office della famiglia Marzotto, che ha una particolare sensibilità e competenza sui temi dell’impact investing e, più in generale, sulla finanza responsabile.

Obiettivi di investimento

Il private equity a impatto sociale appartiene alla categoria articolo 9 ovvero quella con standard più stringenti sul versante della normativa green europea. Il fondo punta in particolare su aziende ad alto potenziale di crescita attive nei settori salute e benessere. In particolare, tra gli obiettivi vi è l’intera filiera: prevenzione, cura, nutrizione e anche promozione di stili di vita sani. L’azienda dovrà avere inoltre l’ebitda tra i 2 e 5 milioni di euro. Il fondo a impatto tenderà in prevalenza ad acquisire pacchetti di minoranza.

Gli indicatori

Nel mondo della finanza sostenibile, e ancor più nel segmento “a impatto”, è di fondamentale importanza la misurazione di questi risultati. Ebbene, nel caso del fondo Kyip Impact Mission, l’imprenditore assieme al gestore dovrà stabilire gli indicatori per misurare appunto l’impatto generato dal business a cui sono agganciati anche i compensi. Qualche esempio: la riduzione dei tempi d’attesa, il miglioramento dell’accessibilità alle cure, l’incremento dei tassi di prevenzione.

Tempi e modalità d’uscita

Il matrimonio tra fondo e imprenditore non è per sempre. Anche se in questo caso c’è da misurare l’impatto sociale. Come tutti i private equity, a un certo punto l’investitore vuole uscire. È la cosiddetta way out che potrebbe realizzarsi con la vendita ad altri fondi di private equity o a grandi gruppi. Da segnalare che la Sgr ha lanciato nel 2021 un altro fondo, Kyip Investment fund, focalizzato sulla digital transformation delle Pmi italiane (160 milioni in gestione).

«In Kyip crediamo che innovazione e sostenibilità siano leve fondamentali per creare valore nel lungo periodo – afferma Hassan –. Siamo convinti che nel private equity vedremo una progressiva evoluzione verso strategie in grado di combinare obiettivi finanziari e non finanziari, riconoscendo il valore delle aziende capaci di generare impatti positivi per la società. Con il primo closing del fondo Kim, ci posizioniamo tra i first mover in questa asset class, mirando a offrire ritorni solidi ai nostri investitori e a consolidare la nostra leadership nella sostenibilità».

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