È il primo via libera nazionale a un’opera di Terna nell’ambito del piano di elettrificazione delle banchine portuali (cold ironing), al quale, come noto, anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha voluto imprimere un’accelerazione e che consente alle navi di spegnere i motori ausiliari e alimentarsi direttamente dalla rete elettrica di terra durante la sosta in porto, riducendo significativamente l’inquinamento atmosferico e acustico. La società guidata da Giuseppina Di Foggia ha infatti incassato ieri l’ok della Regione Liguria agli interventi di connessione e agli impianti previsti dal gestore della rete elettrica per l’autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale che serviranno al cold ironing del porto di La Spezia per una potenza complessiva di 110 megawatt.

Investimento da 38 milioni

L’investimento di Terna, pari a circa 38 milioni di euro, prevede la realizzazione di una nuova stazione elettrica di smistamento a 132 kilovolt, denominata “La Spezia Stagnoni”, in tecnologia blindata compatta per ridurre l’impatto sul territorio. Il progetto include, inoltre, due collegamenti in cavo interrato, per un totale di 2,5 chilometri, che consentiranno di connettere la nuova infrastruttura alla futura linea “La Spezia – La Pianta” – il nuovo elettrodotto avviato da Terna nel 2024 – e alla stazione elettrica già esistente, da cui verranno alimentati gli impianti dell’autorità di sistema portuale fino alle banchine. Queste opere, strategiche per soddisfare il crescente fabbisogno energetico del porto di La Spezia, contribuiranno alla riduzione delle emissioni di CO2 delle navi ormeggiate, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione.

A Terna pervenute 25 richieste

A oggi sono pervenute a Terna 25 richieste da parte delle autorità di sistema portuale per un totale di 1 circa gigawatt. In questi anni la società ha effettuato delle analisi preliminari per almeno 40 porti italiani e, in sinergia con i distributori, ha individuato i nodi di connessione alla rete pubblica più idonei e gli eventuali adeguamenti infrastrutturali della rete di trasmissione nazionale necessari a garantire la copertura della domanda di elettricità.

L’investimento previsto nel Pnrr

Oggi in Italia l’elettrificazione delle banchine portuali è limitata all’alimentazione di alcuni terminali di riparazione navale e gru per la movimentazione delle merci. Per accelerare la diffusione del cold ironing è sceso in campo, come detto, anche il Pnrr con un investimento di 400 milioni per cofinanziare, da qui al 2026, l’implementazione di almeno 15 infrastrutture di elettrificazione per fornire energia elettrica in almeno 10 porti italiani nell’ambito del Trans-European Transport Network (Ten-T), la rete transeuropea dei trasporti, e in linea con gli obiettivi climatici stabiliti a livello nazionale ed europeo.

L’assist della Commissione Europea

Alla spinta assicurata dal Recovery Plan si è poi affiancato l’ulteriore assist lanciato dalla Commissione Europea che recentemente ha dato il via libera a un pacchetto di aiuti di Stato da 570 milioni stanziati dal governo italiano fino al 2033. Obiettivo: incentivare le navi a utilizzare l’energia erogata dalle reti elettriche terrestri durante la fase di permanenza nei porti, quando e dove sarà possibile.Queste opere, strategiche per soddisfare il crescente fabbisogno energetico del porto di La Spezia, contribuiranno alla riduzione delle emissioni di CO2 delle navi ormeggiate, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione. Il Cold Ironing consentirà alle navi di spegnere i motori ausiliari e alimentarsi direttamente dalla rete elettrica di terra durante la sosta in porto, riducendo significativamente l’inquinamento atmosferico e acustico.

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