Storie Web venerdì, Novembre 14
Notiziario

Il dossier Ponte sullo Stretto è alle battute finali sul tavolo del ministero delle Infrastrutture. Questa mattina il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha riunito al dicastero di Porta Pia i tecnici e dirigenti competenti sul progetto, per fare il punto dopo le richieste di chiarimenti arrivate dalla Corte dei conti e dalla Commissione europea. «Il lavoro prosegue spedito e in settimana saranno recapitati tutti i chiarimenti alla Commissione europea e alla Corte dei conti», si legge in una nota diffusa dal suo staff al termine dell’incontro. Il sottotesto è chiaro: nessun rallentamento e nessuna marcia indietro sull’opera. L’obiettivo è duplice: rispondere punto per punto ai rilievi dei magistrati contabili, e nello stesso tempo fornire a Bruxelles le integrazioni richieste nell’ambito del confronto in corso sui profili ambientali e sulla valutazione di incidenza ambientale e i rilievi emersi sulla direttiva Habitat.

Le osservazioni della Corte dei conti

Come anticipato dal Sole 24 Ore, il 24 settembre scorso la Corte dei conti per mano dell’Ufficio di controllo sugli atti del Mef ha trasmesso una nota di rilievi sulla delibera Cipess del 6 agosto che ha approvato il progetto definitivo del Ponte. Nel documento i giudici contabili contestano la carenza di alcuni allegati tecnici e finanziari, chiedendo di integrare il fascicolo con i documenti relativi alla copertura economica, alla ripartizione dei costi tra Stato e società concessionaria, nonché ai pareri mancanti di alcune autorità competenti. In particolare, la Corte contesta che la delibera Cipess sia stata approvata subordinandone l’efficacia alla successiva registrazione del decreto interministeriale Mit–Mef che approva il terzo atto aggiuntivo alla convenzione di concessione con la Stretto di Messina. Non solo: i giudici contabili segnalano un disallineamento tra l’importo asseverato da Kpmg (pari a 10,48 miliardi di euro) e quello approvato dal Cipess (10,50 miliardi), chiedendo spiegazioni sulle differenze e sulla metodologia di calcolo. Vengono inoltre richiesti chiarimenti su voci di costo non giustificate o incrementate in modo significativo rispetto al progetto preliminare del 2011. Tra i rilievi anche l’esclusione dall’iter di approvazione di soggetti terzi, come Art, il Consiglio superiore dei Lavori pubblici e il Nars.

Il rischio di uno stop procedurale

La richiesta della Corte non è una bocciatura, ma sospende di fatto la registrazione della delibera Cipess fino al completamento delle integrazioni. Se i chiarimenti non arriveranno entro il 13 ottobre o non risulteranno sufficienti, l’Ufficio di controllo si è riservato di pronunciarsi allo stato degli atti “ferma restando la facoltà di codesta amministrazione di ritirare il provvedimento in autotutela”. Uno scenario che il Mit vuole evitare con una risposta tempestiva e documentata. Secondo quanto trapela da ambienti ministeriali, i tecnici stanno lavorando alla predisposizione di un fascicolo integrativo che includerà la rimodulazione del quadro economico, la ricognizione dei pareri e le specifiche sui rapporti con la società concessionaria.

Le interlocuzioni con Bruxelles

Parallelamente, il ministero è impegnato a rispondere ai quesiti della Commissione europea, che ha chiesto chiarimenti sul rispetto delle direttive ambientali e sull’eventuale rispetto delle soglie obbligatorie stabilite nella direttiva sugli appalti pubblici in materia di riviviscenza dei contratti. Un confronto definito «ordinario» dal Mit, ma che resta sensibile alla luce della complessità giuridica e ambientale dell’opera. La Commissione, in particolare, vuole verificare la compatibilità del progetto con le norme ambientali e sul ripristino delle aree Natura 2000 interessate dai lavori.

Il calendario delle prossime tappe

Il Mit punta a chiudere entrambe le istruttorie entro la settimana. Una volta inviate le risposte, la palla tornerà nel campo della Corte dei conti che a quel punto dovrà stabilire se procedere con la registrazione della delibera Cipess. Un passaggio indispensabile per il calcio di inizio dei lavori con la precantierizzazione. Ma secondo la roadmap del ministero, il cronoprogramma generale dell’opera non subirà variazioni. La settimana che si apre sarà dunque decisiva per capire se il dossier potrà rimettersi in marcia senza intoppi, o se i nodi sollevati da Corte dei conti e Commissione europea richiederanno un supplemento d’indagine.

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