Il dato delle esportazioni del Piemonte è calato in in anno del 4,9%, tirato verso il basso dalla contrazione delle esportazioni del settore Trasporti e automotive – componenti e veicoli – soprattutto verso la Germania e gli Stati Uniti, rispettivamente primo mercato estero e prima destinazione extra Ue per i produttori della regione subalpina. Nonostante siano rimasti in terreno positivo le esportazioni del settore agroalimentare e del tessile, questo non è stato sufficiente per compensare il segno meno dell’industria di riferimento per il Piemonte.

Il peso dell’automotive

Le esportazioni del settore automotive registrano un calo annuo del 21,3% ma rappresentano ancora il primo settore di specializzazione dell’export piemontese con una quota del 21,4%. Al secondo posto si colloca il comparto della meccanica che ha registrato nell’anno un -0,6% di export sul 2023. L’alimentare, con oltre 8,6 miliardi di merci esportate nel 2024, occupa la terza posizione e cresce del 4,7% nelle esportazioni. La filiera del tessile e abbigliamento, grazie a uno sviluppo delle vendite oltre confine del 7,5%, si porta in quarta posizione.

Guardando in particolare alla sola voce degli autoveicoli, il calo nelle esportazioni nel corso del 2024 è stato di oltre 34 punti percentuali. Si tratta dell’ “effetto Mirafiori”, stabilimento che ha visto più che dimezzata la produzione nel corso dell’anno scorso, con prevedibili effetti anche sulle esportazioni. Anche la componentistica automotive ha subito una flessione ma soltanto del 2%. Battuta d’arresto anche per le vendite oltre confine del settore aerospazio, che ha perso quasi un terzo dei volumi. La contrazione più pesante è quella registrata dalle esportazioni del settore trasporti verso la Germania e gli Stati Uniti, destinazioni che hanno visto un dimezzamento del valore dell’export, a questi si aggiunga anche la Francia con un -32% rispetto al 2023.

Il Piemonte perde una posizione

Nel 2024 il valore delle esportazioni di merci piemontesi si è attestato a 60,5 miliardi di euro, con un calo del 4,9% rispetto al 2023. In terreno negativo anche le importazioni (-3,7%) ma la bilancia commerciale resta positiva per 15,3 miliardi di euro. Il risultato dell’export ha fatto perdere al Piemonte una posizione nella classifica tra le principali regioni italiane esportatrici, dopo dunque la Toscana oltre a Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.

L’economia del Piemonte, scrive il Centro Studi di Unioncamere, «risulta più vulnerabile di altre alle fluttuazioni della domanda estera, ai cambiamenti nei tassi di cambio e alle condizioni economiche globali. La specializzazione in settori come quello dei mezzi di trasporto, che sta vivendo un periodo di profonda trasformazione, segnato da molteplici sfide a livello mondiale, e lo stretto legame con partner commerciali quali la Germania, tradizionalmente considerata la locomotiva d’Europa, ma che ora sta attraversando un periodo di notevoli difficoltà, stanno penalizzando il commercio estero piemontese».

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