“Piemonteis” in dialetto vuol dire “piemontese”, ma basta staccare la “is” finale per dare alla regione una dimensione internazionale. Su questo gioco di parole e sul binomio produzione locale-visibilità globale si basa il nuovo marchio “Piemenote is – Eccellenza Piemonte” di cui potranno fregiarsi i prodotti tipi regionali piemontesi. Il disciplinare è in via di definizione, ma dai prossimi mesi il marchio – che sarà presnetato domani 25 marzo a Roma nel corso di “Agricoltura È” – dovrebbe vedere concretamente la luce.

«Sostegno e rivitalizzazione delle comunità locali. Valorizzazione dei produttori e allevatori del territorio. Promozione dell’identità di una zona da sempre vocata all’agroalimentare». Sono gli obiettivi dell’operazione secondo l’assessorato Agricoltura cibo e Commercio della Regione Piemonte secondo cui «il progetto nasce dalla necessità di far riconoscere le straordinarie eccellenze della produzione di questa regione formidabile nella sua capacità imprenditoriale ma non percepita a livello internazionale».

«Il logo – spiegano i promotori – sarà il simbolo di riconoscimento dei prodotti provenienti dalla Regione Piemonte, come vini, formaggi, riso, carni, nocciole, castagne e molti altri, a garanzia della genuinità, qualità e affidabilità che questi garantiscono. L’obiettivo è raccontare l’anima di questa regione, la ricchezza della sua filiera agroalimentare e dei suoi prodotti e la sua vocazione all’eccellenza che affonda le radici nella tradizione, ma che guarda sempre al futuro.

«Con le sue 14 Dop e 9 Igp, i 19 vini Docg e i 41 Doc, il Piemonte è ai vertici delle regioni d’Italia per numero di prodotti a denominazione d’origine cui si aggiungono i 344 prodotti agroalimentari tradizionali e i 600 prodotti tipici di montagna. È un enorme patrimonio di qualità – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni – che ha bisogno di essere reso immediatamente riconoscibile e che dev’essere associato nella percezione collettiva al territorio dove nasce, per promuovere sempre più il Piemonte in Italia e sui mercati mondiali e al tempo stesso dare valore ai produttori»

Il marchio che potrà essere utilizzato sia a scopo promozionale, sia sui prodotti agroalimentare ad identificare alti standard qualitativi. Il numero potenziale degli attori della filiera agroalimentare e turistica che potranno partecipare a questo progetto ammonta complessivamente a 45mila aziende agricole di cui 2230 certificate biologiche, 10 Distretti del cibo, 32 Consorzi di Tutela, 15 Enoteche regionali e 6 Strade del vino e del cibo di qualità.
Secondo i dati del rapporto annuale dell’Osservatorio Rurale dell’Ires Piemonte, in questa regione il valore totale del settore agricolo, nel 2023, ha raggiunto i 5 miliardi di euro crescendo dell’1,6% a prezzi correnti.

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