Risponde sulla crescita nazionale e sull’impatto che i dazi del 15% avranno su di essa al Question time della Camera dei Deputati il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, assicurando che per fine anno saranno confermate le stime del governo, che in via prudenziale avevano indicato una crescita nel 2025 dello 0,6%. I rischi sono piuttosto proiettati nel 2026. I dazi imposti all’Europa dall’amministrazione Trump, calcola Giorgetti, potrebbero infatti avere l’anno prossimo un impatto di mezzo punto rispetto alle stime del Dfp di una crescita allo 0,8%. Subito dopo però, rassicura ancora il titolare dell’Economia, ci sarà “un recupero graduale”, che porterà il Pil a riallinearsi al livello dello scenario base entro il 2029, “incoerenza pertanto con le stime fornite dal documento di finanza pubblica”. Di fronte all’accordo siglato domenica in Scozia, Giorgetti si mostra prudente, ma non del tutto pessimista.
Tendenza
- Inchiesta Milano: ai domiciliari ex assessore Tancredi e Catella di Coima
- Non ci sono ragioni per chiedere un passo indietro a Ricci
- Comau accelera la diversificazione e chiude il deal sulla bergamasca Automha
- Allarme nel cervello: anche la sola vista di un malato attiva le difese immunitarie
- Cinque serie tv da non perdere in agosto? Ritorna Mercoledì Addams
- Decreto economia, ok del Senato alla fiducia. Dall’Iva sulle opere d’arte al bonus mamme: tutte le novità
- L’emiliana Bper (con Sondrio) alla conquista della Lombardia: è la prima banca per sportelli
- Dazi, Ue: per ora nessuna esenzione per vino e liquori. E la digital tax non fa parte dei negoziati