Ci sono due eventi che tutta l’industria del videogioco attende. Il primo è il debutto della nuova Nintendo Switch. Il secondo è l’accoglienza del nuovo Death Stranding del maestro Hideo Kojima. Nel primo caso si attende la Switch 2 per capire se il mercato console in frenata da oltre un anno ha ancora benzina o – come sostengono i detrattori – ha ancora ragione d’essere. Dead Stranding invece dimostrerà al mercato se esiste ancora spazio per il videogioco d’autore, quello visionario, coraggioso, profondo e fuori di testa come il suo creatore. Durante il festival SXSW, Hideo Kojima ha presentato un nuovo trailer di “Death Stranding 2: On the Beach”, rivelando che il gioco sarà disponibile dal 26 giugno 2025 in esclusiva per PlayStation 5, con preordini aperti dal 17 marzo.

Il trailer che vedete qui conferma la cifra stilistica di un autore che non ha mai cercato compromessi. Il trailer, della durata di 10 minuti, introduce nuovi personaggi e approfondisce la trama. Tra le novità, spicca la presenza dell’attore italiano Luca Marinelli nel ruolo di Neil, un soldato il cui aspetto ricorda Solid Snake della serie “Metal Gear Solid”. Il cast comprende anche Norman Reedus (Sam Bridges), Léa Seydoux (Fragile), Elle Fanning (Tomorrow), Shioli Kutsuna (Rainy) e il regista George Miller (Tarman), La storia si svolge 11 mesi dopo la formazione delle United Cities of America (UCA). Le consegne sono state automatizzate e una nuova fazione opposta emerge, mentre Sam Bridges continua il suo viaggio.

L’inventore della saga Metal Gear Solid non è solo il più cinematografico, quello che con maggiore convinzione è ricorso ad attori professionisti puntando su narrazioni coinvolgenti e mature, e su gameplay profonditi e invenzioni esilaranti. Non c’è game designer più divisivo, lo odio o lo ami alla follia. Per alcuni è un geniale disadattato del videogioco come chi vi scrive, per altri una figura sopravvalutata, un regista mancato che negli ultimi anni, dopo Metal Gear Soldid non ha mai voluto produrre giochi per la massa. Uno su cui insomma non vale la pena investire perché oggi troppo di nicchia e lontano dai gusti delle nuove generazioni. A giugno vedremo se sarà così.

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