Secondo il 50% degli italiani Giorgia Meloni viene rafforzata dal risultato delle Europee, che hanno visto FdI primo partito al 28,7%. Anche i dem di Elly Schlein (che esce rafforzata dalle urne secondo il 29% degli intervistati) hanno aumentato i consensi a loro favore, restringendo il gap con il partito della premier.

Fratelli d’Italia e il Partito democratico hanno ricevuto oltre la metà dei voti validi espressi alle elezioni europee, precisamente il 53%. È il ritorno del bipolarismo, scrive il sondaggista Nando Pagnoncelli, che sul Corriere della Sera esamina e analizza la percezione degli italiani sul voto dello scorso 8 e 9 giugno. Secondo il 50% degli intervistati Giorgia Meloni viene rafforzata dal risultato delle elezioni, che hanno visto Fratelli d’Italia primo partito al 28,7%, una percentuale superiore a quella ottenuta alla tornata politica del 2022. Allo stesso tempo, anche i dem di Elly Schlein (che esce rafforzata dalle urne secondo il 29% degli intervistati) hanno aumentato i consensi a loro favore, restringendo il gap con il partito della premier ad appena quattro punti.

Nel nostro Paese la vittoria spetta, nella valutazione degli intervistati, innanzitutto a Giorgia Meloni, recordwoman di preferenze, che ha saputo migliorare le performance della sua formazione anche rispetto al dato delle elezioni politiche (l’asticella minima dei consensi accettabili). Lo pensa esattamente la metà degli italiani. Al secondo posto, pur se distanziata, Elly Schlein, cui assegna la vittoria quasi il 30% degli italiani, a conferma del «bipolarismo» di cui parlavamo“, scrive Pagnoncelli. Per poi precisare che comunque questo bipolarismo “un portato delle scelte degli elettori più che della politica, per quanto aiutate dalla polarizzazione prodotta dalle scelte delle leader dei due principali partiti che hanno voluto appunto individuare la competitor l’una nell’altra“.

Ad ogni modo, secondo il 56% degli elettori dopo il voto in Europa il governo di centrodestra sarà più coeso, nonostante nessuna delle altre forze politiche di maggioranza sia riuscita a superare il 10%. Forza Italia si è fermata al 9,5 e per appena il 9% degli intervistati il suo leader, Antonio Tajani, ha rafforzato la propria posizione grazie al voto dell’8 e 9 giugno. Le cose vanno anche peggio per la Lega, arrivata alle urne all’8,9%: solo per il 5% degli intervistati Matteo Salvini esce rafforzato dal voto.

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