Non c’è authority senza arbitro. Mancava soltanto quello previdenziale. Arriverà. Così anche la Covip avrà un organismo stragiudiziale a cui ci si potrà rivolgere per evitare i tempi biblici e i costi della giustizia ordinaria.

Era però così fondamentale una nuova struttura stragiudiziale? La domanda è legittima perché, mettendo in fila i dati degli ultimi 5 anni, reclami (ai fondi) ed esposti (alla Covip) sono stabili.

I reclami, dal 2020, sono sempre stati sotto soglia 4mila. Cinque anni fa erano a quota 3.967 contro i 3.764 del 2024. Quindi c’è stato un leggero calo. Stesso discorso per gli esposti che viaggiano intorno a 500 l’anno. Da segnalare infine che sia per i reclami sia per gli esposti, il prodotto più al centro delle controversie è il Piano individuale pensionistico (Pip).

LE LAMENTELE DEGLI ADERENTI

Esposti e reclami presentati dagli iscritti

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La risposta del presidente Pepe

Alla luce dell’andamento sui 5 anni di reclami ed esposti, è necessario allora un organismo arbitrale pure per la previdenza complementare? Abbiamo girato l’interrogativo direttamente al neopresidente della Covip, Mario Pepe: «È vero, reclami ed esposti sono stabili nell’ambito dei fondi pensione. Infatti, l’Arbitro servirà soprattutto per dirimere le controversie sul versante delle Casse previdenziali. Lì ci sono più reclami da parte degli iscritti». Saranno dunque i professionisti a utilizzare maggiormente l’Arbitro previdenziale quando verrà istituito.

Di cosa si occuperà?

La domanda cruciale però è la seguente: di cosa si occuperà l’Arbitro della previdenza? Il tema chiave e più discusso è quello delle omesse contribuzioni. Come viene fatto notare dagli esperti, qui c’è un buco normativo da colmare; in caso di mancato versamento dei contributi al fondo Tesoreria gestito dall’Inps, l’imprenditore riceve infatti un Durc negativo. Il Durc è il documento unico di regolarità contributiva; in caso di bocciatura da parte dell’Inps, l’imprenditore che non versa i contributi dei dipendenti non potrà lavorare con la Pubblica Amministrazione. La sanzione amministrativa non c’è invece in caso di mancato versamento dei contributi ai fondi pensione complementari. Ecco che l’Arbitro potrebbe giocare un ruolo chiave. «Sì – conferma Pepe – l’Arbitro previdenziale potrà occuparsi anche di contributi previdenziali non versati ai fondi. Non solo. All’Arbitro potranno rivolgersi non soltanto gli iscritti ma lo stesso fondo pensione». Quindi, in caso di omessa contribuzione da parte dell’azienda, il fondo pensione potrà far valere i diritti del lavoratore di fronte all’organismo stragiudiziale.

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