L’Unione Bancaria incompiuta limita le banche e le costringe a operare “prevalentemente in mercati nazionali”. E’ quanto afferma il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta secondo cui la vigilanza unica Bce “non è bastata a creare un mercato bancario europeo pienamente integrato”. “La piena operatività” delle banche in tutta l’area dell’euro è indispensabile per un mercato dei capitali integrato” ha aggiunto rilevando come l’approccio dei piccoli passi seguito fino a ora “non fa funzionato”.

Serve spesa comune e bond Ue ma non l’unione fiscale

L’Ue deve dotarsi di un meccanismo di “spesa comune per finanziare gli investimenti” anche tramite un titolo europeo “provo di rischio” ha detto Panetta nel suo intervento al Foro Italia-Spagna a Barcellona mettendo in chiaro che “questa proposta non implica la creazione di una fiscal union né richiede un ministro delle finanze europeo o meccanismi di trasferimenti sistematici tra paesi”. Panetta sottolinea che si potrebbe finanziare “il 25 per cento di un piano di investimenti da 800 miliardi all’anno per sei anni” mantenendo il debito comune al 10% del Pil.

Panetta lancia la proposta di un “Patto europeo per la produttività”

Una azione coordinata a livello europeo: un patto europeo per la produttività (productivity compact) che mobiliti investimenti pubblici e privati verso beni comuni strategici. E che faccia leva su diversi elementi chiave da portare avanti assieme: la creazione di un titolo di debito comune Ue privo di rischio, il completamento dell’unione bancaria e la creazione di una unione dei mercati dei capitali. E’ la proposta lanciata dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenuto oggi a Barcellona al 20esimo Foro di dialogo Spagna-Italia. L’Europa si trova davanti a “cambiamenti epocali: la doppia transizione digitale e climatica, il deterioramento dello scenario geopolitico, le pressioni demografiche e migratorie – ha osservato – la frammentazione del commercio globale”. Processi profondi che richiedono risposte adeguate. “Per affrontarli dobbiamo costruire un’economia capace di crescere, innovare e generare benessere diffuso”. E secondo Panetta “nessuno Stato membro può riuscirci da solo”. Da qui la necessità di un patto sulla produttività. “Non è solo una risposta alla necessità di colmare i nostri ritardi, ma una prospettiva per il futuro. Significa rafforzare la sovranità tecnologica, creare posti di lavoro, migliorare la qualità della vita dei cittadini e proteggere valori fondamentali come la libertà e il pluralismo”.

Completare l’Unione bancaria

“Per raggiungere questi obiettivi è cruciale introdurre un titolo europeo privo di rischio – ha detto il governatore – completare l’Unione bancaria, sviluppare un mercato europeo dei capitali meglio in grado di finanziare progetti innovativi ad alto rischio. Dobbiamo anche creare un ambiente economico che incentivi l’imprenditorialità e l’innovazione, superando le rigidità normative e amministrative che frenano il nostro potenziale di sviluppo”. Ma su questi obiettivi “non possiamo permetterci un approccio sequenziale, fatto di piccoli passi. Le riforme necessarie sono interconnesse e si rafforzano reciprocamente: devono essere attuate con determinazione e visione d’insieme, facendo leva sulle recenti analisi di Mario Draghi ed Enrico Letta”. Il tutto puntando a preservare il modello economico e sociale europeo, che si è consolidato sui principi di libertà, uguaglianza e solidarietà, oltre che sulla cooperazione internazionale. “In molti ambiti si è rivelato vincente, come emerge dai dati sulle aspettative di vita”. Ma per sostenerlo “serve un’economia capace di crescere e di generare benessere diffuso”. E “l’Europa può e deve essere protagonista del proprio destino. Come l’arciere di Niccolò Machiavelli, dobbiamo puntare più in alto per raggiungere il nostro obiettivo. Insieme – ha concluso – gli Stati membri possono trasformare le sfide in opportunità e forgiare un futuro di prosperità e progresso per tutti i cittadini europei”.

Condividere.
Exit mobile version