Nello spazio otto occhi in più per osservare la terra e garantire servizi sia di protezione civile sia alle autorità pubbliche italiane. Il programma italiano di osservazione della Terra Iride cresce. E si giova di altri otto satelliti aggiunti alla sua seconda costellazione Eaglet II. Il lancio, a bordo di un razzo Falcon 9 alle 19:44, il 28 novembre, dalla Vandenberg Space Force Base in California. Tutti i satelliti sono stati immessi in orbita circa un’ora dopo il lancio.

16 satelliti in orbita

I dati provenienti dai satelliti Iride, ora ce ne sono 16 in orbita, supporteranno mappe, servizi di monitoraggio e analisi multitemporali. «Il programma – fanno sapere dall’Esa – fornisce servizi alle autorità pubbliche italiane e supporta il dipartimento della protezione civile italiana. Inoltre dati analitici per startup, piccole e medie imprese e settori industriali». I satelliti orbiteranno a un’altitudine compresa tra 467 e 625 chilometri sopra la superficie terrestre e forniranno immagini con una risoluzione al suolo di circa 2 metri. La durata della missione della costellazione Eaglet II è di circa tre anni e, una volta completata, sarà composta da 24 satelliti. Ciascun satellite ha le dimensioni di un forno a microonde domestico e pesa circa 25 chilogrammi.

Dati satellitari e monitoraggio suolo e territori

Tra gli obiettivi del sistema di osservazione della Terra Iride c’è la fornitura di dati satellitari completi a supporto del monitoraggio di una serie di fenomeni, tra cui il movimento del suolo, la copertura del territorio, le risorse idriche, le zone costiere. «Le immagini e le informazioni satellitari – sottolineano ancora dall’Esa -vengono utilizzate in applicazioni e servizi a supporto delle autorità pubbliche nel processo decisionale basato sui dati provenienti dallo spazio, fornendo indicazioni utili per un’ampia gamma di servizi ambientali, di emergenza e di sicurezza per l’Italia».

Coordinato dall’Esa con il sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana, il programma è stato finanziato dal Pnrr italiano.

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Passi avanti per la ricerca

«Il lancio della costellazione Eaglet II rappresenta un altro passo molto importante per il programma Iride – è il commento di Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa -. I dati satellitari acquisiti da queste costellazioni supporteranno i meccanismi di monitoraggio e protezione dell’Italia, oltre a contribuire alla gestione delle risorse e alla sicurezza nazionale. Il raggiungimento di questo nuovo traguardo è stato possibile grazie al contributo di tutti i team coinvolti. In particolare, vorrei congratularmi con OHB Italia, Optec, Aresys e tutte le aziende coinvolte nella creazione di questa costellazione, nonché, naturalmente, con la mia squadra che gestisce l’attuazione del programma».

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