Storie Web sabato, Dicembre 14
Notiziario

«Credo che l’uscita di Tavares possa, sia a Stellantis che ad Elkann, dare loro la possibilità di dimostrare che vuole bene al Paese. Perché dobbiamo mantenere l’occupazione», sottolinea il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, aprendo ad Atreju un dibattito sulla crisi del settore auto. «Dobbiamo mantenere l’occupazione del Paese, è quello che noi vogliamo fare. Sicuramente ci batteremo per questo», dice dopo aver sottolineato: «Con il Green Deal rischiamo 270.000 posti di lavoro in Europa, in Italia abbiamo a rischio 70.000 posti di lavoro nella filiera dell’automobile, un’eccellenza riconosciuta da tutto il mondo».

Urso: prima un “piano Italia”, poi Elkann in Parlamento

Nel confronto con Stellantis «la prima tappa importante» sarà il tavolo del 17 dicembre, che può portare ad un “piano Italia” per il settore auto, «penso che poi – dice il ministro Adolfo Urso, a margine del dibattito ad Atreju – il presidente John Elkann potrà accogliere l’invito del Parlamento presentando quello che è il nuovo piano di Stellantis in Italia».

«Io credo che la prima tappa importante, per dimostrare che vi è un nuovo grande inizio in uno spirito di piena collaborazione tra tutte le parti, Governo, Regioni, sindacati e certamente l’azienda, e le aziende dell’indotto della componentistica, sia quella del tavolo del 17», ha indicato il ministro: «Se, come penso, in quel momento sarà possibile enucleare un “piano Italia”, che abbia risorse importanti e significative investite in ricerca, innovazione, in piattaforme, in nuovi modelli, cioè negli stabilimenti italiani, e nel contempo un rapporto pienamente collaborativo con l’industria della componentistica per gestire la transizione insieme, penso che poi il presidente Elkann potrà accogliere l’invito del Parlamento presentando quello che è il nuovo piano di Stellantis in Italia, anche alla luce delle decisioni che dovranno essere assunte in Europa e quindi delle nuove necessarie regole europee». La prima scadenza cruciale in Europa per il settore auto, ha ribadito il ministro, è quella di inizio anno- «Per capirsi meglio: c’è un passaggio che deve essere assolutamente risolto. Il primo gennaio del prossimo anno, mancano pochi giorni, scatta la tagliola delle penalità», per le case automobilistiche, legate agli obiettivi del Green Deal.

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