Operazione congiunta tra Agenzia delle Dogane e Guardia di finanza contro le frodi doganali nel settore dei jet e degli aeromobili di lusso. È il bilancio di “Skyhawknet”, la nuova offensiva lanciata a seguito del recente rinnovo del protocollo d’intesa tra le due autorità, con l’obiettivo di stanare gli abusi sul regime di ammissione temporanea per velivoli extra-Ue.

Lotta ai jet fantasma: la prima analisi centrale integrata

Per la prima volta, Adm e Gdf hanno realizzato un’analisi congiunta a livello centrale, valorizzando il patrimonio informativo sia open sia closed source delle due amministrazioni e integrando le informazioni sulla sicurezza della navigazione aerea. Un lavoro di intelligence che ha consentito di identificare jet privati non unionali con permanenza in Italia e nell’Unione europea superiore ai sei mesi: una permanenza vietata dalla normativa di settore, che obbliga alla regolarizzazione doganale dopo tale termine.

Un modello innovativo voluto dalla riforma fiscale

L’operazione Skyhawknet è il risultato di un modello di coordinamento operativo tra Adm e Gdf previsto dall’articolo 4 delle nuove “Disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’Unione”. Il legislatore, con la riforma fiscale, ha rafforzato la sinergia tra i due enti proprio per garantire maggiore efficienza e incisività nel contrasto alle frodi nei movimenti di beni di lusso.

I numeri dell’operazione: sequestri record e recupero Iva

La strategia ha prodotto risultati tangibili: in 18 mesi, la task force ha permesso di sequestrare 9 velivoli extra-Ue in posizione di contrabbando, per un valore complessivo superiore ai 13 milioni di euro. Contestualmente, è stato accertato un mancato versamento di Iva all’importazione pari a circa 3 milioni di euro. Un risultato frutto di analisi condotte dalle strutture centrali Adm e Gdf e di successive segnalazioni operative diramate alle articolazioni territoriali competenti.

Legalità e tutela dell’Erario: un modello di successo

Skyhawknet rappresenta un esempio avanzato di collaborazione istituzionale, per affrontare e neutralizzare anche le forme più sofisticate di frode doganale. L’azione congiunta rafforza il ruolo delle autorità doganali come presidio economico-finanziario delle frontiere, tutela gli interessi erariali dello Stato e garantisce legalità e sicurezza al mercato dei beni di lusso.

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