Carcere a vita per Marco Bianchi, 28 anni di reclusione per il fratello Gabriele a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche.

E’ quanto hanno deciso i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma per i due accusati di omicidio volontario per la morte di Willy Monteiro Duarte, ucciso nel corso di un feroce pestaggio la notte tra il 5 e 6 settembre del 2020 nel centro di Colleferro, in provincia della Capitale.

La condanna definitiva

Per entrambi era già stata riconosciuta la responsabilità penale per quanto compiuto quella tragica notte. La sentenza è arrivata al termine di un secondo processo di appello a cui si era arrivati dopo una pronuncia della Cassazione. I Supremi giudici avevano disposto un nuovo processo dopo che ai fratelli, condannati all’ergastolo in primo grado, erano state riconosciute le attenuanti che aveva portato ad una riduzione delle pene a 24 anni.

I familiari di Willy

In aula, alla lettura del dispositivo, era presente la mamma di Willy, Lucia. “Queste condanne – ha commentato a caldo visibilmente commossa – non ci restituiranno mio figlio. Mi auguro che questi ragazzi apprezzino il fatto di essere vivi con una famiglia che li può vedere e che può sentire le loro voci. A noi, di Willy, è rimasta solo una fotografia e la sua voce è solo un ricordo lontano”, ha detto augurandosi che episodi del genere non si ripetano: “Mi auguro che i fratelli Bianchi imparino a rispettare gli altri e a fare in modo che un’altra famiglia non viva quello che abbiamo vissuto noi”.

Le scuse dei due fratelli

Prima della camera di consiglio i fratelli di Artena (Roma) hanno preso la parola chiedendo sostanzialmente scusa ai familiari del 21enne di origini capoverdiane. “Non siamo dei mostri – hanno detto – siamo addolorati per quanto accaduto e chiediamo scusa alla famiglia”. Gabriele ha ribadito di “non avere mai colpito quella notte Monteiro” ammettendo che lui e il fratello nella vita hanno “commesso degli errori e siamo pronti a pagare”. Dal canto suo Marco, in video collegamento, si è detto “responsabile per il calcio al fianco dato a Willy ma non quando era a terra. Pagherò per la mia responsabilità” ma “non meritiamo tutto questo odio mediatico”.

Condividere.
Exit mobile version