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Notiziario

Al via il corteo contro il ddl Sicurezza, in 50mila in piazza. E fra gli striscione appare la premier Meloni che bacia il Duce.

La testa del corteo contro il Ddl Sicurezza.

Circa 50mila persone: queste le prime stime sul corteo nazionale in corso a Roma in queste ore. La manifestazione è partita da piazzale del Verano alle ore 14 e si sta muovendo nelle vie della capitale per raggiungere piazza del Popolo. Migliaia le persone che hanno deciso di prendere parte oggi alla protesta contro il ddl Sicurezza.

Molti anche gli striscioni e i cartelli contro il provvedimento. Fra questi emerge un cartello con un disegno che raffigura la premier Meloni mentre bacia il duce. “A pieno regime contro ddl paura”, si legge sullo striscione che lo accompagna.

Cori e striscioni in corteo: “Arrestateci tutti”

“Arrestateci tutti”, si legge. “Si scrive sicurezza si legge repressione”, si legge ancora. “Una sicurezza da paura”. Fra cori e striscioni, il corteo sta proseguendo il suo cammino dal piazzale del Verano fino a piazza del Popolo, dove è previsto l’arrivo nel tardo pomeriggio.

Collettivi occupano la facoltà di Lettere alla Sapienza: “In piazza contro il Ddl Sicurezza”

“Dittatura senza democrazia, senza libertà, senza sicurezza”, si legge ancora.  “La repressione serve solo a rinforzare e unire le oppressioni. No ddl paura”, ma anche “Se voi fate il fascismo, noi seminiamo resistenza: no ddl paura”.

Nel corso della manifestazione non sono mancati gli interventi dal megafono. “Vogliamo difendere la nostra democrazia, già debole e in crisi, da un progetto governativo che ci porta vicini a modelli autoritari – dichiarano i presenti – Questo ddl è un attacco ai diritti. Siamo qui per la casa, per i morti in mare, per i morti a Gaza, per chi è a rischio povertà. Ma siamo qui anche per tutti coloro che non hanno capito la gravità di questo ddl“.

Chi manifesta oggi a Roma

Fra i circa 50mila partecipanti, come hanno comunicato poco fa gli organizzatori, sono molte le associazioni, i sindacati e gli enti presenti. Indetto dalla rete A pieno regime, hanno aderito, ad esempio, Cgil, Anpi, Arci, Avs, Pd, M5s, Rifondazione, le realtà dei centri sociali da tutta Italia, movimenti per i migranti, come la rete No Cpr, i movimenti per la Casa, gli ambientalisti, gli antiproibizionisti, compresa la filiera produttiva della cannabis light, Libera dalle mafie, le realtà Lgbt+, la rete Disability pride, reti civiche, i collettivi universitari e sindacati e associazioni studentesche medie e universitarie.

Articolo in aggiornamento

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