È possibile misurare la salute del cuore? Niente di più facile: basta un metro da sarto, perché la circonferenza della vita ci dice quanto grasso addominale viscerale portiamo con noi, e quindi quali rischi abbiamo di sviluppare malattie cardiometaboliche.
Averne consapevolezza è un primo passo fondamentale per poter adottare stili di vita più salutari, e per rivolgersi al medico nel caso in cui si avesse bisogno di un aiuto. 
È questo il messaggio della campagna “Per un cuore sano conta ogni centimetro” iniziativa di sensibilizzazione promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore con il patrocinio del Ministero della Salute e il sostegno di 18 società scientifiche e associazioni di pazienti, presentata a Roma presso il Ministero della Salute.

“Questo evento è dedicato ad una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo. Contrastare l’obesità significa agire su uno dei principali fattori di rischio per molte malattie croniche, incluse quelle cardiometaboliche- ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci nel messaggio di saluto.- La prevenzione è l’alleata più efficace in questa battaglia, e il Ministero della Salute è costantemente impegnato a promuovere iniziative per diffondere l’importanza di stili di vita sani. Una dieta equilibrata e un’attività fisica regolare, ad esempio, non sono soltanto raccomandazioni, ma strumenti concreti che possono fare la differenza nella vita di milioni di persone”.

Il contrasto all’obesità

Un percorso che si protrarrà nell’anno con la Giornata mondiale dell’Obesità di marzo e quella del Cuore di settembre: “L’obesità è uno tra i più importanti fattori di rischio modificabili su cui è possibile intervenire per prevenire gravi patologie cardiometaboliche”, afferma Emanuela Folco, presidente Fipc. “Ridurre anche di pochi cm la circonferenza vita, avvicinandosi al valore soglia consigliato, non è una questione estetica ma una scelta di salute e rappresenta un’importante strategia di prevenzione”.

Il grasso corporeo in eccesso influisce negativamente sulla salute generale e riduce l’aspettativa di vita, rappresentando una delle principali sfide sanitarie globali. 

Le malattie cardio-cerebrovascolari 

Le malattie cardio-cerebrovascolari sono la prima causa di mortalità e disabilità in Italia, causando circa il 31% dei decessi (56% donne, 44% uomini). Il 41% dei 18-69enni ha almeno tre fattori di rischio tra ipertensione, dislipidemia, diabete 2, sovrappeso e obesità e stili di vita non sani. Nel mondo l’obesità degli adulti è più che raddoppiata dal 1990, quella degli adolescenti quadruplicata. Al 2024 quasi il 20% dei bambini è in sovrappeso, quasi il 10 % obeso (2,6 % con obesità grave).

 “La prevenzione è l’alleata più efficace: una dieta equilibrata e un’attività fisica regolare possono fare la differenza nella vita di milioni di persone”, dichiara il ministro Orazio Schillaci in un messaggio. “È importante informare i cittadini sulla riduzione dei rischi favorendo la collaborazione tra istituzioni, associazioni e operatori”.

 L’impegno del ministero, conferma la Capo Prevenzione Maria Rosaria Campitiello, “è rivolto all’adozione di politiche preventive che considerino i fattori alla base delle scelte alimentari e dello stile di vita, includendo aspetti socioculturali, ambientali ed emotivi. Lo scopo”, conclude, “è orientare le persone verso scelte alimentari più sane e a stili di vita attivi, con l’aiuto fondamentale di iniziative di sensibilizzazione e azioni semplici e quotidiane”. 

Condividere.
Exit mobile version