Paradossalmente, un ribasso delle obbligazioni come quello che si è visto di recente riapre delle opportunità per gli investitori, posto che la tendenza sarà, comunque, di tassi di interesse in calo o per lo meno stabili. Una delle isolate eccezioni al clima di allentamento globale della politica monetaria è il Giappone, ma – appunto – il Paese del Sol Levante è abbastanza distante dalle vicende economiche dell’Occidente.

Tra l’altro, non è detto che un taglio dei tassi ufficiali si traduca automaticamente in una riduzione dello yield (il rendimento) sulla curva dei tassi, come spiega Alessandro Tentori, Cio Europa di Axa Im: «Prendiamo un esempio recente. In data 18 settembre 2024, la Federal Reserve taglia i tassi di 50 punti base. Un mese dopo, il rendimento del Treasury decennale è salito di 50 punti base, da 3,70% a 4,20%. Ovviamente, il mercato si era già portato molto avanti rispetto alle prospettive di una normalizzazione della politica monetaria, con il decennale in discesa dal livello di 4,70% registrato a fine aprile 2024».

Infatti, bisogna considerare che nell’ultimo anno i prezzi delle obbligazioni in generale sono già saliti molto – e i rendimenti di conseguenza diminuiti parecchio – in attesa di un taglio del costo del denaro e che, a questo punto, le considerazioni sulle strategie di portafoglio di un risparmiatore prudente devono tenere conto di un mercato in moto da un po’. L’obiettivo, quindi, dovrebbe essere quello di avere titoli che diano un rendimento accettabile e soddisfacente senza incorrere in rischi eccessivi di ribassi delle quotazioni, in caso di dover liquidare l’investimento prima della scadenza.

Bond societari affidabili in europa

Cosimo Marasciulo, responsabile del reddito fisso di Amundi Sgr, suggerisce un’allocazione prevalente su titoli obbligazionari europei, con un focus su emittenti investment grade, cioè quelli classificati come più affidabili dalle agenzie di rating. In particolare, Marasciulo predilige i titoli del settore finanziario europeo, caratterizzato da un livello di leva più basso rispetto a quello statunitense: «I titoli investment grade presentano un profilo di rischio rendimento migliore rispetto agli High Yield (quelli ad alto rendimento più rischiosi, ndr), con una preferenza per i titoli subordinati rispetto a quelli senior (cioè con priorità di rimborso, ndr). In questa fase, gli investitori ragionano in una logica di rendimento assoluto, che rimane su livelli storicamente interessanti, rispetto allo spread su governativo».

Corporate e High Yield Usa, ma a breve

La forchetta tra tassi americani ed europei, però, offre spazio di manovra all’area dollaro, per il momento in rafforzamento grazie alla forza dell’economia Usa. Gli economisti di Axa prevedono un differenziale di 200 punti base (2%) tra i tassi Fed e quelli Bce. Preoccupano, infatti, la situazione strutturale in Germania (che pesa molto negli indici obbligazionari europei) e quella politica. Tentori, dunque, suggerisce di spostarsi sul segmento delle obbligazioni corporate, che offre un rendimento a scadenza interessante rispetto a diversi parametri come la volatilità, la fase del ciclo monetario e di quello del credito, i bilanci aziendali. «In particolare – precisa Tentori – i corporate americani e l’universo High Yield danno all’investitore l’opportunità di catturare lo yield senza necessariamente doversi spingere troppo sulla duration».

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