Maxi-operazione – nome in codice “Generazione” – della polizia giudiziaria in Belgio: all’alba un centinaio di investigatori, su ordine del giudice istruttore e della procura federale, hanno condotto perquisizioni a tappeto a Bruxelles, in Vallonia e nelle Fiandre fermando diversi lobbisti legati al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei. Lo fa sapere la stessa procura federale. Le persone fermate sono sospettate di aver corrotto una quindicina di attuali ed ex parlamentari europei per favorire gli interessi commerciali dell’azienda in Europa, contrastando gli sforzi di Washington per marginalizzare Huawei nel mercato europeo. I reati ipotizzati sono quelli di “corruzione”, “falsificazione e uso di documenti falsi”, “riciclaggio di denaro” e “organizzazione criminale”.
In vista un nuovo caso “Qatargate”
L’ombra di un nuovo “Qatargate” si addensa dunque sul Parlamento europeo. Secondo i quotidiani belgi Le Soir e Knack e la piattaforma di giornalismo investigativo ’Follow The Money’, che riportano informazioni della Procura federale belga, l’obiettivo principale dell’operazione giudiziaria di questa mattina è l’italo-belga Valerio Ottati, 41 anni, direttore degli affari pubblici dell’ufficio Huawei presso l’Unione Europea dal 2019. Originario di Woluwe-Saint-Pierre, in precedenza ha ricoperto il ruolo di assistente parlamentare di due ex eurodeputati italiani, uno del PPE (a destra) e uno del S&D (socialdemocratico), per 10 anni. “Non era affatto un tecnico. È stato assunto per le sue conoscenze”, ha detto una fonte che ha chiesto l’anonimato a Follow The Money. “Organizzava molti incontri con i parlamentari europei e poteva invitare le persone agli eventi».
La procura federale – riporta Le Soir – ora sospetta che gli “inviti agli eventi” fossero solo la parte legale delle operazioni di pubbliche relazioni avviate dal dipendente Huawei e dai suoi potenziali complici. Secondo le informazioni di Le Soir e dei suoi partner – e a differenza dello scandalo Qatargate che riguardava valigie di denaro contante – la presunta corruzione in questa vicenda avrebbe assunto la forma di doni di oggetti di valore (tra cui smartphone Huawei), biglietti per partite di calcio (Huawei ha in particolare una tribuna privata al Lotto Park, la casa dell’RSC Anderlecht) o trasferimenti di alcune migliaia di euro. Secondo il codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo, qualsiasi regalo fatto da terzi di valore superiore a 150 euro deve essere dichiarato e inserito pubblicamente nel registro dei regali.
Parlamento Ue: “Pronti a collaborare”
“Il Parlamento europeo prende atto delle informazioni. Quando richiesto, collabora sempre pienamente con le autorità giudiziarie”. Lo fanno sapere dal servizio stampa dell’Eurocamera in seguito alle rivelazioni sugli arresti avvenuti questa mattina in Belgio di diversi lobbisti legati al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, accusati di aver corrotto attuali ed ex parlamentari europei.