La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in replica al Senato in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre: “Posso essere amica di Elon Musk ed essere la presidente del governo che, primo in Europa, ha regolamentato l’attività dei privati nello spazio. Io posso avere rapporti con un sacco di gente e non prendo ordini da nessuno. Sono una persona libera”.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in Aula al Senato, in vista del prossimo Consiglio europeo. Ieri aveva già reso le comunicazioni alla Camera. All’inizio del suo discorso si è scusata “per la voce”. La presidente del Consiglio è infatti alle prese da giorni con una tosse che l’ha interrotta più volte anche ieri durante il suo intervento alla Camera.
“Nessuno nega che si sia un tema legato all’emergenza climatica. Noi contestiamo la strategia, dettata da un approccio troppo ideologico. Il nostro sistema è uno dei più verdi al mondo, non possiamo massacrare il nostro sistema produttivo. Se noi massacriamo il sistema produttivo non aiutiamo l’ambiente Gli altri attori che operano sulla scena globale non si danno gli stessi standard che ci siamo noi”.
“Bisogna trovare un equilibrio tra la sostenibilità ambientale e quella sociale. Noi continuiamo a chiedere neutralità tecnologica. Non abbiamo condiviso questa corsa all’elettrico” le cui materie prime sono in dotazioni “dei paesi più inquinanti. Vogliamo un approccio pragmatico”.
Elon Musk è una minaccia alle istituzioni democratiche, l’Europa si liberi di X
“Proprio perché voglio un’Europa più forte, secondo me il problema è che l’Europa non ha più avuto chiaro quale fosse la sua missione”, ha detto poi, sottolineando che al momento c’è un problema di eccesso di regolamentazione. “Non c’è bisogno di regolamentare tutto per tutto il Continente. C’è il principio di sussidiarietà, rimane la mia idea di Europa. La tesi che sostengo è la tesi di molti padri costituenti dell’Ue. Finché noi non avremo la forza di affrontare quello che non funziona, non stiamo facendo l’interesse dei nostri cittadini e dell’Europa. Su Elon Musk, al quale dite che abbiamo dato un ‘protettorato morale del nostro Paese’, non so che film avete visto. Abbiamo visto negli anni dei leader italiani che quando avevano un buon rapporto con un leader straniero dovevano seguire pedissequamente quello che facevano. Ma l’Italia è stata la prima nazione in Europa a regolamentare l’attività dei privati nello spazio. Io posso essere amica di Elon Musk e allo stesso tempo presidente del primo governo che ha regolamentato l’attività dei privati nello spazio. Ho buoni rapporti con un sacco di gente ma non prendo ordini da nessuno. Io sono una donna libera”.
“Il tema di Elon Musk si è posto all’indomani del sostegno di Elon Musk alla candidatura di Donald Trump, io non ragiono così, non consento ingerenze a nessuno. Alla senatrice del Pd Malpezzi dico che sono contenta che siate diventati sovranisti e difendiate la sovranità italiana dalle ingerenze straniere”, ha detto ironicamente.
La cooperazione fra Ue e America latina “è molto importante in questo momento storico vista la penetrazione di attori non occidentali”, ha aggiunto. “Non è in discussione l’intenzione di rafforzare i rapporti con il Mercosur ma quello che poniamo come problema è che gli accordi di libero scambio in un quadro europeo, già molto complesso per i nostri agricoltori, non può penalizzare alcune filiere”, ha detto. “La questione della reciprocità” è un “tema”, ha aggiunto. “Abbiamo imposto ai nostri agricoltori regole stringenti, se poi importiamo beni da Paesi che non applicano queste regole stringenti” si crea un problema, ha spiegato Meloni.
Per quanto riguarda il suo rapporto con il presidente argentino Milei, ha risposto alle domande poste dal senatore di Iv Matteo Renzi: “Io sto sempre con l’Italia. Io non sto con Milei o con Coldiretti”.
Secondo Meloni, il Partito democratico ha contestato l’approvazione del commissario italiano Raffaele Fitto e sostenuto la Commissione europea: è questa la differenza fra il Pd e la Lega. Invece “La Lega ha sostenuto Raffaele Fitto, pur non appoggiando la Commissione”, ha detto la premier. “Il Partito democratico ha accettato che fosse preso ostaggio per difendere il commissario spagnolo (Teresa Ribera)?”, ha chiesto Meloni rivolgendosi ai senatori del Pd. “Gli italiani sappiano che il commissario italiano e vicepresidente della Commissione è stato preso in ostaggio per far eleggere il commissario spagnolo: è un fatto grave”, ha sottolineato.
Per quanto riguarda la Siria, Meloni, rispondendo sempre al senatore Renzi, ha detto: “Avrete letto che l’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, apre alla rimozione delle sanzioni verso la Siria, un altro strumento che può essere utilizzato per avvicinare. Ma è ovvio che ci muoviamo in una situazione che a nessuno di è chiarissima”.
“Non ho mai detto che noi ci siamo schierati a favore della nuova amministrazione siriana, ci vuole molta prudenza. Consideriamo una buona notizia la fine del regime di Assad ma non sappiamo verso quale scenario stiamo andando. Alcune prime dichiarazioni sembrano positive. Lo dico in punta di piedi, penso al tema della tutela delle minoranze, di cui ho parlato anche con Erdogan, penso alla minoranza cristiana, penso alla lotta al terrorismo: dobbiamo evitare che la Siria di oggi diventi la base per organizzazioni terroristiche. È uno stato che non deve scivolare Verso il modello Afghanistan e sono positive le dichiarazioni sulla non volontà di applicazione della Sharia”.
“Alle parole devono seguire i fatti. Come facciamo a favorirlo? Rivendico che l’Italia abbia l’unica ambasciata aperta a Damasco tra i paesi G7 e non perché non riconoscessimo Assad ma perché pensiamo ancora di più oggi che avere una presenza diplomatica per la quale siamo stati anche ringraziati dalle nuove autorità siriane sia un modo per avvicinare, per favorire il percorso anche in seno all’Ue”.