Potrebbe esserci stato un guasto ai sensori che avrebbero dovuto attivare il riscaldamento e l’allarme nella culla termica dove, la mattina del 2 gennaio, a Bari, è stato trovato morto un neonato. Sarebbe questa l’ipotesi emersa dalla consulenza tenutasi oggi, lunedì 13 gennaio, nel locale che ospita la culla della parrocchia San Giovanni Battista.

Potrebbe esserci stato un guasto ai sensori che avrebbero dovuto attivare il riscaldamento e l’allarme nella culla termica dove, la mattina del 2 gennaio scorso, a Bari, è stato trovato morto un neonato. 

Sarebbe questa l’ipotesi emersa dalla consulenza di circa 3 ore che si è tenuta oggi, lunedì 13 gennaio, nel locale che ospita la culla nel perimetro esterno alla parrocchia San Giovanni Battista.

I sensori sono collegati al materassino della culla. Questi dovrebbero azionare il riscaldamento e far partire la chiamata sul cellulare del parroco qualora venga rilevato il peso di un neonato depositato all’interno del dispositivo.

Neonato morto in culla termica a Bari, il tecnico rivela: “Il 14 dicembre funzionava, ha suonato tre volte”

Secondo quanto emerso dall’autopsia eseguita sul corpo, il bimbo sarebbe morto per ipotermia. Dai test eseguiti oggi sarebbe stato rilevato invece il corretto funzionamento dell’alimentatore della culla e della scheda telefonica dalla quale sarebbe dovuta partire la chiamata verso il cellulare di don Antonio Ruccia.

Il sacerdote è attualmente indagato per omicidio colposo, insieme al tecnico che lo scorso 14 dicembre, dopo alcuni blackout e dopo essere stato chiamato dallo stesso parroco, sostituì l’alimentatore e ne verificò il funzionamento. Dopo il ritrovamento del neonato, Don Ruccia ha detto da subito che il suo telefono, quella mattina, non aveva squillato.

Quanto rilevato dai consulenti tende dunque a far escludere che la chiamata non sia partita a causa di presunti danni legati ai blackout. Il materassino, portato via dagli investigatori, sarà sottoposto ad ulteriori accertamenti che riguarderanno anche l’intero funzionamento della culla.

La consulenza, affidata dalla Procura barese al professore di ingegneria elettrica del Politecnico di Bari Saverio Mascolo e al perito Luigi De Vecchis, è stata effettuata alla presenza dei consulenti di parte Michele De Ligio e Paolo Lino, anch’egli docente di ingegneria elettrica al Politecnico. Presente anche il parroco che, secondo il suo avvocato Salvatore D’Aluiso, è “turbato” dall’intera vicenda.

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