Storie Web giovedì, Novembre 13
Notiziario

Tutti guardavano a Washington, all’improbabile autocandidatura del presidente Usa Donald Trump. E invece il premio Nobel per la pace 2025 è andato più a Sud: se lo aggiudica María Corina Machado, leader dell’opposizione in Venezuela. Questo il verdetto emesso a Oslo dal Comitato norvegese per il Nobel. Il riconoscimento le è stato conferito «per il suo instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per raggiungere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia». Una «paladina della pace coraggiosa e impegnata», l’ha definita Jorgen Watne Frydnes. «Una donna che tiene accesa la fiamma della democrazia tra crescente oscurità», ha aggiunto.

Nota anche come la «Lady di ferro» del Venezuela, Machado è l’incarnazione di “resilienza, tenacia e patriottismo”, ha scritto Marco Rubio su Time Magazine che ha inserito il suo nome nell’elenco delle 100 persone più influenti del mondo per il 2025. «Non scoraggiata da formidabili sfide, María Corina non si è mai tirata indietro dalla sua missione che è quella di combattere per un Venezuela libero, onesto, e democratico», ha aggiunto il segretario di Stato americano. Il suo «principio guida» è sempre stato lo stesso, «lasciare ai suoi figli, Ana Corina, Ricardo, Henrique, e ai figli del Venezuela un Paese libero da tirannia», ispirata dalla frase: «Hasta el final» («Fino alla fine», ndr). «La sua leadership di principio è un faro di speranza, che rende la nostra regione e il mondo un posto migliore».

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