Ignazio La Russa fa dietrofront sull’endorsement pubblico al leader di Noi Moderati. “Ho espresso grande stima per Maurizio Lupi ma so benissimo che ne discuteremo tutti insieme per avere il nome più opportuno. Non è neanche del mio partito”
“Sui giornali ho letto che ho indicato il futuro sindaco di Milano. Ho espresso grande stima per Maurizio Lupi, ma so benissimo che ne discuteremo tutti insieme per avere il nome più opportuno”. Così Ignazio La Russa fa dietrofront sull’endorsement pubblico al leader di Noi Moderati, avvenuto due giorni fa sul palco di un evento. “Non è nulla che mi si può attribuire come indicazione sul sindaco, non è nemmeno del mio partito”, ha messo in chiaro oggi il presidente del Senato. “Poi lui come politico è molto adatti, come altri”.
E così via libera nel centrodestra al toto nomi in vista delle prossime elezioni comunali a Milano, l’appuntamento elettorale del 2026 che segnerà inevitabilmente la fine dell’era Beppe Sala (al secondo e ultimo mandato). Dopo il passo indietro del numero due del governo Meloni, adesso, c’è già un profilo che pian piano avanza ai piani alti, spinto da Forza Italia. È quello di Letizia Moratti, ex sindaca (e ultima esponente del centrodestra a Palazzo Marino, sconfitta proprio dal predecessore di Sala Giuliano Pisapia) ora europarlamentare a Strasburgo.
“Tutti possono esprimere preferenze”, il commento gelido di La Russa. Mentre, proprio per questo, ancora latita Matteo Salvini, milanese doc e leader della Lega che, dopo aver espresso il presidente di Regione con la riconferma di Attilio Fontana (vincitore nel 2023 proprio contro Moratti, candidata per il Terzo Polo), non si espone in pubblico per quanto riguarda la poltrona di Palazzo Marino.