Servono “risorse e strumenti per lavorare sulla prevenzione”, serve un “forte coordinamento e la collaborazione tra pubblico e privato”, serve un esercito di “educatori e assistenti sociali”. Queste le ricette indicate da operatori del terzo settore, istituzioni, imprenditori e società civile per combattere la criminalità minorile esplosa da mesi nelle strade dell’area metropolitana di Napoli: un fronte in allarme, ma ancora diviso e senza regìa. E che finora non ha prodotto una significativa reazione.
Tre omicidi in poche settimane e un aumento nel 2023 del 17% dei reati commessi da minori nel distretto giudiziario di Napoli. Con giovani coinvolti, anche in posizioni apicali, nella criminalità organizzata o in baby gang. Un fenomeno che ha spinto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, a lanciare un appello che è anche un atto di accusa: «La città deve rispondere _ ha detto _ C’è bisogno di riappropriarci della funzione di educare, di recuperare valori. Ognuno di noi deve avere volontà di affrontare queste tematiche».
Manfredi invoca un salto di qualità
Il sindaco Gaetano Manfredi a sua volta lancia una sfida: «Serve un salto di qualità in questa lotta _ dice _ gli assistenti sociali devono stare in strada non a fare le carte, l’autonomia scolastica dei dirigenti va verificata perché ogni scuola fa come vuole, i progetti delle varie istituzioni devono avere un coordinamento». Arriveranno dal Governo 479 nuove unità della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, che si aggiungeranno ai 741 operatori già destinati quest’anno. Quanto ai sistemi di videosorveglianza, saranno fornite 300 nuove telecamere. «C’è un mercato delle armi accessibile e a basso costo: è da qui che si deve subito intervenire con forza _ afferma Isaia Sales, saggista e docente di storia delle mafie _ questa è una emergenza». Ma Manfredi agggiunge: «La nostra attenzione deve essere mirata alla prevenzione. Senza strumenti e risorse necessarie – afferma – diventa difficile intervenire. Vanno adottate nuove soluzioni strutturali e stabili».
Dispersione scolastica da record
I numeri della dispersione scolastica restano allarmanti. Tra settembre 2023 e gennaio 2024 oltre 800 alunni non hanno mai frequentato la scuola, oltre 7.000 alunni sono stati assenti tra il 25 e il 50% delle giornate di scuola, oltre 1.700 alunni hanno superato il 50% , secondo la Corte d’Appello di Napoli.
De Vitia (Confindustria): «emergono i vecchi problemi irrisolti»
Nel mondo imprenditoriale c’è allarme. Emilio De Vitia, presidente di Confindustria Campania, è chiaro: «Proprio adesso che Napoli e la Campania sono tra le mete più gettonate del turismo internazionale, ora che l’economia cresce e così l’occupazione, che si raggiungono traguardi importanti nella innovazione e con i nostri porti, proprio adesso, riesplodono vecchi problemi che minacciano di riportare indietro la Regione». Per De Vitia non sia più un alibi la mancanza di lavoro. «Le imprese hanno difficoltà a trovare giovani da assumere. C’è una fascia di giovani che non si forma e che non cerca lavoro. A questi dovremmo indirizzare i nostri sforzi. Penso che insistere sulla formazione possa essere una strada utile. Gli its sono un ottimo strumento per recuperare giovani da inserire nel mondo del lavoro».